Peccato vegano: snickers

Ho realizzato una ricetta non proprio salutare e dietetica, in quanto piena di farine di vario genere. Nonostatnte questo non me ne pento assicuro a tutti che questa è la ricetta per una torta vegana alle noci. anche proprio stesso dello al supermercato e non è ricoperta dal cioccolato, meno buona. Forse questo punto dovrei nominarla semplicemente torta alle noci, ma per la sua golosità, snickers gli si addice molto meglio. Prima di diventare vegana, avevo preparato questa torta nelle molteplici versioni e la mangiavo molto spesso e volentieri. Tempo fa ho deciso però di veganizzare la ricetta originale, sostituendo gli ingredienti crudeli con la farina di soia e con la melassa (anche se con lo sciroppo d’acero non è da meno). Secondo me, la versione vegana di questa torta merita una bella medaglia d’oro.Vegsnickers2
Ingredienti per l’impasto:
500 g di farina
200 g di zucchero di canna
2 cucchiai di melassa
200 g di olio di cocco
2 cucchiai di farina di soia (mescolati con 2 cucchiai di acqua tiepida)
1 cucchiaio di bicarbonato di soda
1 cucchiaino di latte vegetale

Ingredienti per la glassa:
100 g di zucchero
120 g di olio di cocco
2 cucchiai di melassa
300 g di noci

Ingredienti per la crema:
150 g di zucchero
200 g di olio di cocco
semini di 1 baccello di vaniglia
1/2 l di latte vegetale
2 cucchiai di fecola di patate
2 cucchiai di farina di frumento

Procedimento:
In un pentolino piccolo scaldate la melassa e in un altro fate scogliere nel frattempo il bicarbonato di soda con il latte freddo, mescolandoli insieme. Aggiungete gli ingredienti rimanenti e impastate il tutto per bene, quindi suddivideteli in 2 e stendete ogni pezzo con un martello da cucina in modo tale che abbiano la stessa dimensione. Quando sono pronti metteteli in 2 tortiere diverse ricoperte precedentemente con la carta da cucina, sempre dalla stessa dimensione. Preiscaldate il forno a 180° e nel frattempo preparate la glassa con le noci: mettete tutti gli ingredienti in un pentolino dal fondo spesso e scaldate piano piano mescolandoli di tanto in tanto fino a quando non ottenete una glassa omogenea e uniforme. Una volta pronta, versatene metà su ogni torta, quindi infornatele per 20-30 minuti fino a quando diventano asciutte e le noci sopra sono dorate e dure. Quando le vostre torte si staranno cuocendo, preparate nel frattempo la crema:  fate sciogliere in 1/2 bicchiere di latte entrambe le farine e invece il latte rimanente fatelo bollire con la vaniglina. Quando il latte diventerà caldo aggiungete pian piano quello freddo con la farina e aumentate il fuoco, mescolandolo per tutto il tempo. Quando la crema diventerà densa e si trasformerà in un budino, aggiungete cucchiaio a cucchiaio l’olio di cocco, non scordandovi di mescolarlo sempre. Una volta raffreddate le torte, stendete la crema su una di loro, quindi ricoprite con l’altra e mettete da parte in un posto freddo. È meglio tagliarla il giorno successivo in quanto la veg-snickers diventa più compatta con il tempo.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. 😯 cosa vedono le mie fosvhe pupille? Ti sei strasuperata! Bravissimissima! Non conoscevo questo dolce 😀

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  2. Neanche io lo conoscevo e anche se per me é proibito, mi complimento con la chef per la bravura! 🙂 Deve essere squisito… 😀

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  3. …sob and sob 🙄 anch’io non potrei mangiarlo, ma posso guardarlo :mrgreen:
    e mi complimento per il capolavoro! Bellissimo da vedere, deliziosissimo per il palato 😉
    😆

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  4. 😀 noi conosciamo questo dolcetto!! La versione crudele è molto dolce è stucchevole, le rare volte che lo abbiamo mangiato non siamo mai riuscite a finirne uno intero!! Questa versione è sicuramente migliore!! 🙂 la useremo per prendere per la gola onnivori titubanti 😀

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  5. Non sarò mai in grado di replicare un simile capolavoro!

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  6. Devo ammettere che da piccola ne mangiavo una barretta dopo l’altra (avevo un rapporto poco sano con gli zuccheri)… E sono convinta che questa ricetta è di gran lunga più buona! Nella versione “crudele” lo zucchero copriva qualunque sapore.
    Complimenti per questa “veganizzazione” riuscitissima!

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  7. Ricetta molto invitante, sicuramente da provare. Vorrei però fare un piccolo appunto sull’utilizzo dell’olio di cocco. Assieme a quello di palma e colza è risultato essere dannoso per la salute. Molto meglio usare l’olio di semi o di mais. Il massimo ovviamente resta l’olio evo. Comunque complimenti!

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  8. Meravigliosa! Bravissima!

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  9. Ciao a tutti! Vi ringrazio moltissimo per i commenti! 🙂 Lo so, e’ supercalorico, ma un pezzo non ha mai fatto male a nessuno (io ne ho mangiato la meta’ e cmq non mi sentivo male ma sono una sugar monster 😉

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  10. Donatella, sono sicura che ce la farai! 🙂

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  11. Ardisia, ebbi auto lo stesso problema quando ero piccola. Ora fortunatamente sono riuscita a farmene una ragione ed evito di comprare i dolci al supermercato, anzi, non ne ho piu’ bisogno in quanto sono capace di farmeli da me 🙂

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  12. Vally, son sorpresa da quello che scrivi in quanto ho sempre letto il contrario sull’olio di cocco! Potresti consigliarmi qualche lettura a proposito?

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  13. Ciao Veganinchic,
    grazie mille per la tua bella ricetta, ma anche io, senza voler far terrorismo ed essere presa per una saputella rompiscatole, mi associo a Vally nel sottolineare l’importanza di usare il meno possibile gli oli tropicali (palma, palmisto e cocco)perché rispetto agli altri oli sono molto ricchi di grassi saturi ed in particolare l’olio di palma ne ha circa il 90%!
    Inoltre dopo il processo di raffinazione non rimane niente delle originarie proprietà nutritive di questi oli(che sarebbero tante), ma in compenso queste trasformazioni chimiche comportano un’alterazione dei componenti base che vanno ad agire negativamente sulla nostra salute..
    Se sei interessata a questo argomento, sul web di informazioni se ne trovano tantissime anche dal punto di vista etico e ecologico. Pensa infatti che per coltivare questi oli vengono disboscate intere foreste, vedi quella Pluviale della Malesia e Indonesia con distruzione di Habitat naturali per molte specie viventi..
    Quindi boicottiamo questi oli sempre più spesso presenti, non solo nell’industria alimentare, ma anche in quella cosmetica dei biocombustibili e dei detersivi!!
    Grazie mille e un abbraccio

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