Tamago no nai tamago

Letteralmente “uova senza uova”, ma in questo caso “tamago senza uova”. Il tamago yaki, o tamago, è l’omelette alla giapponese, che sono finalmente riuscita a veganizzare dopo svariati tentativi. Il trucco sta nella padella utilizzata!
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Ingredienti:
3 cucchiai colmi di farina di ceci
1 cucchiaio di zucchero di canna (o altro dolcificante)
1 cucchiaino di salsa di soia
1 pizzico di sale
acqua qb (o brodo di kombu freddo)
olio di semi (opzionale)

Procedimento:
Mescolare tutti gli ingredienti fino a ottenere una pastella abbastanza fluida, come quella delle crêpes. Mettere a scaldare la padella scelta sul fuoco. Attenzione! È fondamentale che sia una padella antiaderente (meglio se non di teflon – nel punto spiegherò meglio). Se serve, versare dell’olio di semi, distrubuendo su tutta la superficie e asciugando l’eccesso con un pezzo di carta assorbente. Quando la temperatura si è fatta elevata (far cadere una goccia di impasto per la prova, deve sfrigolare), versare un terzo dell’impasto e distribuire bene.
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Quando è abbastanza cotto, ma non del tutto (qui sopra è quasi al punto giusto), arrotolare la farifrittata su se stessa a partire da un lembo, fino ad arrivare alla fine.
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A questo punto versare un altro 1/3 dell’impasto, sollevando il rotolo già fatto per farvi scorrere liquido al di sotto.
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Quando è di nuovo il momento, avvolgere partendo dal rotolo già fatto. Ripetere il procedimento con l’ultimo 1/3 di impasto. A questo punto il rotolo di tamago è pronto, togliere dal fuoco. Far raffreddare un poco, poi tagliare a pezzetti più o meno sottili, a seconda del gusto personale o dell’esigenza, come ho fatto per la presentazione. Il gioco è fatto! Si può mangiare al naturale, intinto il salsa di soia o altra, oppure usare per farcire il sushi. Buon appetito!
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Il punto:

Ho provato a fare e rifare questa ricetta molte volte, con diverse farine e proporzioni, ma mi riusciva sempre male e ho dovuto trangugiare papponi improponibili. Sono però riuscita ad entrare in possesso di quella bellissima padellina che si vede in foto, fatta di pietra ed acciaio, che non attacca nulla, anche senza usare grassi… E fatta, il rotolino finalmente è riuscito. Se si usa una normale pentola antiaderente, va usato l’olio. In Giappone utilizzano delle padelle rettangolari apposite, cosicché il rotolo sia della stessa larghezza ovunque, ma – parola di giapponese – non è necessario averne una, basta regolare alle estremità. Non si deve usare per forza farina di ceci, può essere anche altra o un mix, l’importante è metterci i rimanenti ingredienti per dare il sapore tipico. Per il resto sono abbastanza impegnata, la sessione d’esami però sta per finire (finora ne ho dati tre e sono molto soddisfatta!) e magari ricomincerò a cucinare cose più impegnative. Sono anche entrata a far parte di un magnifico team di ragazzi e ragazze che traducono manga e li pubblicano online mentre si aspetta che escano in cartaceo in Italia, mi dà molte soddisfazioni anche quello e ho conosciuto delle persone splendide. Un bacio e un abbraccio a tutte e tutti!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. …dolcissima Grace… questi rotolini sono stupendi!! Perfetti! …devono essere soffici e squisiti! 🙂 🙂
    Sei stata bravissima… 😉
    augurissimi per i tuoi esami… aspettiamo altre ricette deliziose! 😆

    Ho visto in giro queste padelle… sono bellissime… ci sto facendo il filo da un po’ :mrgreen:
    Bacini soffici soffici 🙂
    Buonissima Domenica! 😛

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  2. Ti sono venuti davvero bene! Anch’io mi sto avvicinando alla cucina giapponese, ma per ora oltre a dei maki avocado, zuppe di miso e zuppe di alghe non sono andata…Mi piacerebbe riprodurli, comincerò a cercare la pentola!

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  3. wow Grace!! questa ricetta la devo presentare a mia sorella che ama il giappone, il cibo giapponese, i manga e la letteratura giappa!!! Grazieee

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  4. Sembra davvero buonissima! Anche io mi sono sempre limitata ad assaggi di sushi veg. La padella ce l’ho identica, magari mi riesce bene stavolta! Grazie 😀

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  5. Wow che belli questi rotolini no egg!!! 😀 Sei straordinaria Grace… 😉 😉 😉
    Mi ricordano tanto un piatto che faceva mio papà la domenica… 🙂

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  6. Strabella!! Ma non posso mangiare i ceci…dici che potrei provare con farina di cannellini? O di lenticchie? 😀

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  7. Grazie a tutte <3 Dovrebbe venire anche con le normali padelle antiaderenti, io non ce le ho quindi non ho potuto provare!

    Terri, secondo me sì! Anche con farine di cereali senza glutine, come fai di solito per una farifrittata o crepe! In fondo la cosa particolare è l'abbinamento zucchero + salsa di soia e il fatto di arrotolarla in cottura 😉

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  8. Davvero bella! (e chissà che buona!..mi intriga l’abbinamento salsa di soia+ zucchero)
    Brava!

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  9. Ma in poche parole poi vengon 3 “frittelle” già arrotolate? Anch io mi son presa 2 padelle così (ho aspettato i saldi perché costano tanto, ma veramente ne val la pena: mantengono bene anche il calore) ciao dolce Grace 😉

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  10. Grazie, Grace, ho già l’acquolina in bocca 😀

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  11. WOWOWOWO!!! Che bontà! Se lo volessi preparare come un polpettone,quindi con del veg-affettato tra una frittatina e l’altra,a che punto della cottura dovrei mettere le fettine?
    Grazie 😀

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  12. Grazie Renata e di niente Terri!

    Giorgia, no, il rotolo è unico, ma si avvolge in tre sessioni aggiungendo pasta man mano, così viene più spesso… Poi una volta pronto si taglia! Pure io le ho prese con i saldi, eheh. Un bacio!

    Michelle, il veg affettato andrebbe messo subito prima di arrotolare, così hai l’alternanza farina – affettato – farina 😉

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  13. Grace le tue ricette sono sempre molto interessanti e originali! 😀 questa mi piace davvero tanto!!! Complimenti e in bocca al lupetto per gli esami! 😉

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  14. Che belliiiii!!! Adoro i rotolini… 😛

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  15. Grazie Grace!

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  16. Sono bellissimiiiiii *.* noi abbiamo iniziato a conoscere la cucina giapponese solo dopo essere diventate vegan, quindi proveremo direttamente la tua versione 😀 …anche tutte le altre tue ricettine giapponesi ci attirano un sacco!!! Bacioniiii :*

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  17. mi piace un sacco questo tuo filone di ricette jap! volevo giusto comprarmi una padella di pietra x non usare quella del mio compagno che ahimè ci cucina alimenti crudeli; non vedo l’ora di mettermi all’opera; complimenti anche x il cordon bleu, non avrei mai la pazienza di farlo, ma ti è riuscito splendidamente 🙂

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  18. Grande, Grace! Adoro i siti dove posso leggere le scans dei manga *_* Complimenti!
    E l’omelette è identica a quella degli anime! Ma molto più buona, ovviamente!
    Mia madre si è fissata con quelle padelle, quindi appena ne prendiamo una replicherò questa ricettina!
    Un abbraccio! :*

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  19. Grazie a tutte!!! <3

    Sfisfi, grazie per l'augurio, il primo dei due è andato (abbastanza bene), ora vediamo l'altro!

    EnricaAnnalisa, mi fa piacere! La cucina giapponese in realtà è piena di ricette vegan, ora un po' alla volta vado avanti a sperimentarle tutte… Eheh.

    DarmaSin pure io ho le mie pentole, allora non sono totalmente pazza :'D Grazie per i complimenti!

    Teresa, grazie cara! Se fai un salto da noi ci fai contenti, eheh! Al momento io lavoro su One Piece, Beelzebub (fino a ieri, è uscito l'ultimo numero ç__ç è un manga stupendo!), Ao no Exorcist e Area no Kishi… È fichissimo :mrgreen:

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