Carotorta Camilla

Finalmente una torta che mi è venuta, senza troppa modestia, davvero buona! Le famose brioscine della nota azienda sono rimaste nella mia memoria di infante godereccia, e quindi ho cercato un modo di ottenere una valida alternativa, rivelatasi a mio parere molto ma molto più buona… ho semplicemente modificato una ricetta trovata su una rivista… location: casa della mamma (papà se ne è mangiati 3/5 da solo!)

Ingredienti:
150 g di carote grattuggiate
50 g di mandorle tritate (io ho usato quelle non spellate, rimangono più rustiche)
125 g di zucchero di canna
250 g di farina 00 (l’integrale è troppo pesante per un dolce del genere)
1 vasetto di yogurt di soia bianco
1/2 vasetto scarso di olio d’oliva (ho usato il vasetto dello yogurt)
succo di 1/2 limone (niente scorzetta perchè non era bio, se ce l’avete molto meglio)
6-7 albicocche secche spezzettate
1 bustina di polvere lievitante biologica
1 punta di bicarbonato
1 punta di coltello di vaniglia bourbon
1/2 banana matura schiacciata

Procedimento:
Mescolare bene carote, zucchero, mandorle, limone, yogurt, banana, vaniglia  e olio. Otterrete così un impasto abbastanza liquido. Aggiungere poco alla volta la farina e alla fine le albicocche. Unire infine il lievito con l’aggiunta del bicarbonato. L’impasto a questo punto verrà abbastanza denso. Ungere poco una teglia a cerniera (io uso sempre questa perchè non mi piace ungere troppo, così riesco  a sfornarla lo stesso!), versare l’impasto e livellarlo bene. Cuocere in forno statico a 180° per 35-40 minuti. Prova dello stecchino, sfornate e… buon appetito!!!!!!

Il punto:
Questa è la prima torta che mi è uscita non cruda. Queste torte vegane non sono così semplici da fare, lievitano meno di quelle crudeli e sembrano sempre crude sul fondo. Dopo un paio di tentativi disastrosi su torte semplicissime devo dire che cimentarmi con questa, che non è poi così banale, è stata davvero una buona idea… fidatevi, ho fregato i genitori onnivori! Ovviamente se avete consigli… di voi mi fido!