Progetto Dharma

Dopo tutto lo sperimentare con riso basmati e riso venere… biscotti, risotti, tortini… sentivo un senso di incompiutezza, ogni volta che addentavo un biscottino variegato (tipo rolling tatoos), mi tornavano in mente i simboli delle stazioni Dharma, che mi hanno sempre ricordato I Ching, il libro delle mutazioni. Ovviamente stò parlando della serie tv “Lost”! Per chi come me è sempre alla ricerca dell'”Isola”, Lost non è semplicemente un telefilm da guardare passivamente per riempire una serata, Lost è “il telefilm”… lui stesso è come un’entità, che ti prende e ti trascina dentro se stesso, nei suoi concetti spazio tempo, tra guarigioni inspiegabili, sparizioni, il tempio, gli altri, gli ostili, computer che ti chiedono di digitare sequenze di numeri per salvare il mondo, bombe nucleari, sottomarini, realtà parallele, salti temporali, la ruota del tempo, ricerche scientifiche, camioncini hippy color turchese… ed i suoi personaggi indimenticabili, il volo 815, la compagnia aerea Oceanic, Jacob, il fumo nero (Smokey), le sue colonne sonore e chi ne ha più ne metta.
Ingredienti per la pasta bianca:
80 gr farina di riso basmati (ottenuta da macinazione)
80 gr farina tipo O
1/2 cucchiaio di maizena
1/3 cucchiaio di germe di grano
1/2 cucchiaino di lievito vanigliato bio
1 pizzico di vaniglia bourbon in polvere
1 goccio di olio di semi di vinacciolo
latte di riso (q.b.)
1 cucchiaio di yogurt di soya (autoprodotto)
sciroppo d’agave (q.b.)

Ingredienti per la pasta nera:
80 gr farina di riso venere (ottenuta da macinazione)
80 gr farina tipo O
1/2 cucchiaio di maizena
1/3 cucchiaio di germe di grano
1/2 cucchiaino di lievito vanigliato bio
1 pizzico di vaniglia bourbon in polvere
1 goccio di olio di semi di vinacciolo
latte di riso (q.b.)
1 cucchiaio di yogurt di soia (autoprodotto)
sciroppo d’agave (q.b.)
1 manciata di chicchi di riso venere cotti (per la scritta Dharma)

Procedimento:
Una volta aver impastato gli ingredienti ed ottenuto i due impasti vi serviranno i seguenti utensili:
mattarello, forbice, tagliapasta a rotella, ottagono da ricalcare per ritagliare la pasta in modo regolare… ed un coltello a punta fine (che nella foto non c’è, ma che il bisogno ha reso utile). Ritagliate la pasta bianca, dopo averla stesa con il mattarello e poi… “The show begins”…
Contornatela con la pasta nera (cornice) ed iniziate a ritagliare gli spazi per le linee rette nere
e riempitele con la pasta nera .
Utilizzate il coltellino a punta sottile per ritagliare gli angoli delle linee rette…
e così via sino al completamento del disegno ed al ritaglio del cerchio centrale (tramite uno stampo tondo per biscotti).
Per la scritta Dharma ho utilizzato dei chicchi di riso venere bolliti per 35 minuti. Quindi potete iniziare a riprodurre i soggetti delle 10 stazioni Dharma…
ed ecco i risultati finali delle figure montate dopo la cottura (180° per 15 minuti): il Cigno, stazione in cui veniva studiato l’elettromagnetismo, qui si trova il computer in cui inserire il codice numerico ogni 108 minuti che consente di liberare l’energia accumulata.

La Fiamma, stazione riservata alle telecomunicazioni con il mondo esterno e le altre stazioni Dharma.
La Perla, dedicata allo studio della psicologia ed al controllo delle altre stazioni tramite l’uso di telecamere a circuito chiuso.

L’Orchidea, costituita da una serra in superficie ed un laboratorio sottostante attrezzato per lo studio dell’effetto Casimir (campi quantistici… e ricerche per manipolare il tempo). Al di sotto di tale laboratorio vi è una speciale ruota idraulica (utilizzata da Ben per spostare l’isola).
L’Hydra, stazione destinata alla ricerca zoologica e alle possibile manipolazioni genetiche.
Lo Staff, una stazione medica (dove viene portata Claire quando viene rapita).
Lo Specchio, stazione sottomarina situata vicino all’isola, utilizzata per schermare e impedire le comunicazioni da e per l’isola.

La Tempesta, centro di sviluppo delle armi chimiche.
La freccia, preposta al monitoraggio delle attività degli Ostili e a sviluppare strategie per combatterli.
Il Lampione, stazione posta sotto una chiesa di Los Angeles, costruita appositamente per poter localizzare l’isola.
Considerazioni:
La realizzazione di questi biscotti, mi ha rubato un’ intera mattina (sabato). Potreste pensare che non avevo nulla di meglio da fare… in realtà ho finto di non aver nulla di meglio da fare per dedicarmi a questa “Lost nostalgy therapy”.
Qual è la mia stazione Dharma preferita? Il cigno detto anche bunker, con il suo computer (dotato di un DOS antidiluviano) e la sua sequenza di numeri 4 8 15 16 23 42 (tra l’altro avevo anche installato sul computer uno screen saver che ti chiedeva di inserire i numeri con gli stessi rintocchi sonori dei secondi che passavano… ma era talmente rumoroso e angosciante che il mio ragazzo l’ha disinstallato… era in ufficio 🙂 ). Qual è il mio personaggio preferito? La Fleur, alias Sawyer, alias James Ford… lui, il suo caratteraccio, le sue battutine, le sue fossette, il suo sguardo corruciato ed i suoi soprannomi.  Che dire poi della coppia James e Juliette? Assolutamente perfetta.
Riflessioni:
Cosa rappresenta l’isola? Tema tra l’altro ricorrente sia nella mitologia che nella letteratura di tutti i tempi (Eden, Atlantide, Odissea)… un isola capace di spostarsi, di celarsi, sede del bene a guardia del male, con misteriosi poteri nascosti, fonti, energie… l’antica lotta tra bene e male? L’anticamera tra vita e morte? Una sorta di mondo di transizione, dove raggiungere la fede? Dove completare il proprio cammino spirituale come fosse un purgatorio? Dove incontrare i sentimenti scacciati o semplicemente mai incontrati durante la vita? (James e Juliette – Jack e Kate – Sun e Jin – Hugo e Libby – Sahyd e Shannon – Rose e Bernard – Daniel e Charlotte ………). Io propendo per l’ultima ipotesi.  😉

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog

Pubblicato da Leonora

Ciao a tutti... Ero vegetariana dal lontano Ottobre 1993, ora Raw-vegan convinta!... classe 1974. Ho scoperto questo blog per caso... ed è strepitoso per la quantità degli spunti e delle idee, ogni cosa non sembra mai banale ed è tutto estremamente curato. Purtroppo ogni persona che mi è vicina non mi ha mai capita, nè condivide la mia scelta. Il tempo ha dato comunque una mano... ora sono tutti quanti rassegnati all'idea che non mi vedranno mai mangiare una bistecca al sangue... ma le battutacce non mancano e non sono mai mancate, come se mi perdessi qualcosa di sublime e paradisiaco. Di professione faccio l'Architetto... e ricordo (è impossibile dimenticarlo) che diversi anni fa durante una collaborazione per un altro studio (ero solo una disegnatrice) mi è toccato disegnare un macello........ ovviamente studiandone i percorsi funzionali... terribile! Il mio boyfriend... storce il naso a sentir parlare di vegano... (lui è carnivonnivoro). Maaahhh Adoro le orchidee... ne ho sette in ufficio e quasi tutte ogni anno rifioriscono, facendomi sentire utile a qualcosa! Come ogni buon acquario che si rispetti sono perennemente insoddisfatta di tutto ciò che faccio... scrivere, disegnare, dipingere, cercare di suonare la chitarra elettrica, praticare fitness... e sognare a occhi aperti... a seconda del meteo! Stò cercando di intraprendere una vita vegan e mi accorgo di quanto sia difficile: 1) La difficoltà non stà nel cibo... io non mi sento privata di niente (come sostengono gli altri), anzi mi sento ispirata da ciò! 2) Rimpiango solo di non esserlo diventata molto prima!!! Ma è sempre una conquista aver aperto gli occhi! 3) La difficoltà stà nel mondo che ci circonda (ed i commenti della gente sono il minimo... ormai ci rido sopra a cose del tipo "sparirai" "diventerai ancora più bianca come un fantasma" "vivi di aria?")... per mondo che ci circonda intendo i prodotti cruelty disseminati ovunque come mine vaganti... o dolcetti che conducono ad una casetta di marzapane...