Burger canarini

Oggi ho voluto sperimentare un altro dei miei “strambi” acquisti: i fagioli peruviani (o canarini). 🙂

Ingredienti
:
fagioli canarini (ammollati per almeno una notte in acqua e bicarbonato*)
farina di semola di grano duro rimacinata
poco olio
cipolla, aglio e curcuma** in polvere a piacere
sale qb
(*il bicarbonato serve per ammorbidirli e rende la cottura più breve)
(**trovo che stia benissimo nei piatti salati, soprattutto quelli fritti in padella!)

Procedimento:
Fate bollire i fagioli in abbondante acqua salata e con un pezzetto di alga kombu (contrasterà l’insorgere di gonfiori e problemi gastrointestinali dovuti alla buccia dei fagioli).
Scolateli e passateli al Bimby (o un altro potente frullatore) fin quando non sono belli spappolati.
Mescolateli prima al sale e alle spezie e poi alla farina di semola (regolatevi di modo da ottenere un impasto abbastanza liscio e soprattutto non troppo molle).
Date una forma ai vostri burger, passateli nella farina

e cuoceteli in padella, se volete con un filo d’olio,

servendoli come piatto unico assieme a patatine fritte (per restare leggeri meglio verdura al vapore 😉 ) o cereali lessati.

Il punto
:
Su internet avevo letto della loro eccezionale cremosità, ed è proprio vero!
L’interno è morbidissimo mentre all’esterno hanno fatto una bella crosticina croccante. 🙂

Ho notato la loro densità fin da quando li ho frullati,

così ho deciso di tenerne da parte qualche cucchiaio per fare una porzione di pasta e fagioli (che non è proprio una portata estiva!!! 😆 ma andava assolutamente fatta! 😉 )

Il punto del sapere:
Il fagiolo canarino è una varietà della specie Phaseolus Vulgaris L.: ha origini latinoamercane ed il Perù ne è il principale produttore ed esportatore (quelli che io stessa ho acquistato provengono da lì), seguito dal Messico e, da circa dieci anni, anche gli Stati Uniti che ne hanno intrapreso la coltivazione; nonostante il primato peruviano, questo fagiolo è nativo del Messico.
Nel mondo è conosciuto come “Frijol Canario/Azufrado (“solforoso”)/Peruano/Mayacoba”, in inglese “canary/peruano beans”.
Data la sua buona consistenza, la sua è considerata la qualità migliore: è il più utilizzato dai grandi chef peruviani e messicani ed è stimato anche per le sue proprietà nutrizionali (uno studio ha riportato che una persona adulta può procurarsi tranquillamente la quantità giornaliera necessaria di amminoacidi consumando circa 100 g della sua farina!).
Qui potete osservare a sinistra i fagioli cotti e a destra quelli crudi secchi: durante la cottura purtroppo perdono la loro bella tonalità.. 🙁

Ho letto un racconto che mi ha fatto un po’ tristezza… Nel senso che come al solito, gli americani pensano di essere sempre i “padroni del Mondo”.
Nelle Ande si producono da sempre infinite varietà di fagioli, alcune molto particolari come nel caso di quello canarino, e, nonostante ciò, alcuni agronomi statunitensi, dopo aver effettuato delle ricerche e delle sperimentazioni coltivando in patria questa qualità, si sono attribuiti il merito della loro “scoperta” iniziando a produrlo ed esportarlo… -.- Esiste persino una specie di “patente” che attesta questa cosa…
Senza parole…
Un abbraccio!!! 😀

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. che spettacolo di ricetta e di reportage sui fagioli canarini…! 🙂 sei unica

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  2. Questi non li avevo mai visti..e neanche la farina di semolino. Forte questo accotstamento,mi piace la consistenza che ha preso..e anche la pasta e fagioli, slurp.. 😀
    un pò triste sì la storia degli americani..purtroppo la storia è piena di soprusi e fanno davvero pensare sulla natura dell’uomo!

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  3. Sempre molto interessanti i tuoi piatti!!! E anche tutte le informazioni storico-nutrizionali :):)

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  4. sono bellissimi e condivido le patatine fritte come contorno! 🙂

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  5. Che fameeee, i burgher devono essere proprio belli sofficiosi… ma anche la pasta e fagioli mi attira moltissimo!!! Con dei fagioli così speciali bisognava proprio farla! 😀
    Caliamo un velo pietoso sulla storia del brevetto statunitente… purtroppo hanno anche quello della quinoa, alimento base andino!!! 🙁

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  6. nooooooooooo non sapevo che avessero messo le mani pure su quella… 🙁

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  7. Miky..Miky..Miky… e per Miky… hip hip urrà.. hip hip urrà! 🙂

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  8. Buonissimi!!! il colore è fantastico 🙂

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  9. Grazie della reportage su i fagioli. Bella ricettina.

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  10. Ascoltami Miki, tu hai due e dico DUE futuri tra le mani, cuoca da urlo e fotografa da sballo.
    Vedi te !
    Insomma c’è gente che non è buona a fa nulla tu grandiosa in DUE attivita’ !!!!!

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  11. “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”: Artusi/Mikiveg.. -.- Brava bella ricetta anche se credo che questa tipologia di fagioli a Messina nemmeno se perlustro ogni cm quadrato li trovo

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  12. in questo periodo sono drogata di burger veg….in tutte le salse!
    bravissima!

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  13. Che bei burger, non conoscevo questa varietà di fagioli.

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  14. Scusa, dove hai trovato il fagiolo canarino. In italia? Io sono del messico e ti ascicuro che come dici il “frijol peruano” come lo chiamiamo noi e’ messicanissimo anche se usato anche in peru.

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  15. Maria, sarà uno di quei casi come la zuppa inglese, che sì ok si chiama zuppa inglese ma è italianissima e il nome ha tratto la nostra autrice in errore.
    Senza dubbio la nostra autrice qui ha preso qualche abbaglio da traduzione frettolosa, tipo la “patente”…è una traduzione maccheronica di “patent” che però significa brevetto, non patente! Il punto del sapere in pratica è una richerchetta scopiazzata in rete come facevamo in terza media, si poteva evitare ma pace, prendiamo atto di quel che è.

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