Marmellata di rabarbaro, carote e ramerino

Sono sempre stata attirata dal rabarbaro, prima di tutto dal nome – da piccola mi evocava qualcosa di barocco e misterioso, in bilico tra realtà e fantasia, un po’ come il cardamomo e il cremor tartaro.
Da quando ho cambiato studio nella strada parallela a dove lavoro, come ho raccontato in alcune ricette precedenti, c’è un bel mercato di frutta e verdura. E mi è cascato l’occhio più di una volta su questi bei gambi rosati. Alla fine non ho resistito 🙂
La ricetta è un po’ laboriosa, soprattutto armatevi di rassegnata pazienza quando dovrete pulire i gambi del rabarbaro… ma sarete ripagati dal sapore inusuale e coccoloso.

Ingredienti:

1 kg rabarbaro tagliato a tocchetti di 1 cm
1/2 cup di zucchero (o anche di più questo va a gusti)
2 cups di carote tritate
2 arance bio
1 limoni bio
1 cucchiaio di estratto di vaniglia (opzionale)
4 rametti di ramerino

Procedimento:
Si divide in due fasi.
La sera (o la mattina presto) pulite le carote e grattugiatele o passatele nel tritatutto. Mettete da parte.
Grattugiate la buccia di aranci e limoni e spremetene il succo; mettete da parte.
Pulite il rabarbaro: “funziona” come pulire il sedano, ha la buccia filamentosa. Però attenzione: dovete rimuovere solo la pellicina sottilissima rossa. E’ quella che è tremenda, dura e filamentosa. Vedrete che tenderanno a venir via anche dei filamenti più grossi, tipo quelli del sedano, ma quelli potete lasciarli che poi si ammobidiscono fino a dissolversi.
In una ciotola bella capiente mettete le carote, il rabarbaro, lo zucchero, il succo e la scorza degli agrumi e i rametti di rosmarino, che sotterrerete ben bene in modo da fargli rilasciare il loro aroma.
Lasciate per tutta la notte (o tutto il giorno, a seconda).
Trascorso il tempo di marinatura, trasferite tutto in una pentola. Bollite per una mezz’ora o anche di più, dipende da tante cose… una per tutte, se volete che rimangano o meno dei pezzettoni di frutta. Poi rimuovete il ramerino. A me non è venuta particolarmente gelatinosa, è più una conserva, ma preferisco così.

Si consiglia di fare la famosa prova piattino (dalla sottoscritta bypassata senza batter ciglio), che a voler fare le cose per benino funziona così: mettete un piattino nel freezer prima di iniziare a fare la marmellata. Quando arriva il momento della prova, mettetene un cucchiaino sul piattino appena rimosso dal freezer. Rimettete il piattino con marmellata in freezer per un minuto. Tirate fuori e passate un dito sulla gelatina che si è formata: se al passaggio del dito di formano delle rughe, la marmellata è pronta. Insomma, figo, ma io non avevo voglia 😛

Varietà:
La macerazione del rabarbaro per dodici ore dovrebbe aiutare la formazione della pectina, di cui il rabarbaro ha una percentuale piuttosto bassa. Ci sono altri metodi, ho scoperto, per favorire la sua formazione. Uno di questi è quello che ho impiegato nella seconda marmellata che ho fatto (in contemporanea in realtà).

Anche qui ho messo a macerare la frutta con il succo di arancio, il ginger e lo zucchero, ma la mattina ho separato il succo dal rabarbaro. Ho messo il succo a bollire finchè non è diventato leggermente gelatinoso ed allora ho aggiunto il rabarbaro a pezzi.

Poi ho cotto come sopra. Un altro trucco per aumentare la produzione di pectina è, a quanto pare, aggiungere anche i semi delle arance alla macerazione, magari in un filtro da tè o comunque in una situazione in cui saranno facilmente rimovibili.
Questa è la marmellata No. 2: rabarbaro, arance e ginger

Infine, la mia colazione, la marmellata No. 2 con un muffin dal colore rosato, ottenuto mescolando la barbabietola all’impasto dei muffin, come raccontavo nel commento alla torta per Red di Antonella71:

Infine… manca solo una settimana!!
Come ho scritto sulla pagina dedicata, non ci sarò domenica prossima. Però verremo lunedì, e ci staremo si spera buona parte della giornata. Venire domenica non aveva senso, avrei trascurato i miei (che mi vedono 4 volte l’anno) e anche voi. Lunedì è la scelta migliore… poi casualmente c’è anche Red :-P… chi di voi ci saraà anche Lunedi? A prestissimo!

Sostieni anche tu la libera informazione!

Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.

Per conoscere meglio VEGANOK, scarica qui il nostro rapporto di impatto Etico.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. buonissima la marmellata di rabarbaro!!! la mia preferita è quella classica, con le fragole, poiché il rabarbaro ne mitiga la dolcezza rendendola un poco asprigna 🙂
    bellissima ricetta, anche il muffin è stupendo! 🙂

    Reply
  2. Mi piace moltissimo il rabarbaro (soprattutto sotto forma di crostata!) e questa marmellata con le arance, le carote e il rosmarino mi intriga moltissimo! 😀 Vorrei tanto assaggiarla! 😛

    Reply
  3. ho sentito la marmellata di rabarbaro una sola volta ma ancora ricordo il suo sapore particolare! che buona era!

    Reply
  4. Era tanto che non vedevo più il girasole!!!! che gioia :-), il rabarbaro sconosciuto (purtroppo). Sono anni che voglio realizzare la “classica” crostata al rabarbaro, nel caso della crostata viene utilizzato cotto ma lasciato intero, purtroppo non riesco a trovarlo :-(, sapessi quanto vorrei assaggiare questa splendida marmellata, davvero squisita!!!! i tuoi abbinamenti sono originali e sicuramente vincenti!!!!
    Spero di riuscir a vederti domenica, ho letto che arrivi tardi, spero non troppo, almeno per aver il piacere di abbracciarti 🙂

    Reply
  5. anche per me il nome rabarbaro è sempre stato molto evocativo…peccato che sia difficilissimo da trovare 🙁
    nel caso ci riuscissi proverò con piacere la tua ricetta! 🙂 🙂

    Reply
  6. grazie a tutte!! e’ vero il rabarbaro nonlosi trova tanto facilmente in italia, infatti io l’ho “scoperto” quassu’. un’altra cosa goduriosissima da fare e’ il crumble 😉

    Reply
  7. Che bontà!!!! La composta di rabarbaro la faceva la mia nonna! Peccato che qui a Milano non si trovi.
    😀

    Reply
  8. Questa marmellata dev’essere deliziosa: fa proprio per me! Cercavo la tua mail ma faccio prima a scriverti qui..per ringraziarti della sorpresa e del vostro calore. Sono sinceramente commossa dagli attimi preziosi che hai saputo dedicarci, pur avendo a disposizione così poco tempo! Mi scuso con te se non avevo avuto modo di rileggermi la pagina del raduno. E prometto che inizierò a studiare seriamente l’inglese 😉

    Reply

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Vai alla barra degli strumenti