Fritura de mote

Questi sono dei bastoncini fritti di mais mote: sono veramente gustosi e sono adatti soprattutto a buffet e picnic 🙂
Inizialmente volevo cucinarlo in insalata con del riso, ma poi ho pensato di proporvi questo acquisto in modo più scenografico :mrgreen:

Ingredienti
:
mais mote secco, qualità gigante del Cusco (in seguito capirete quanto ci ho messo a capirlo!!!)
olio evo
acqua frizzante freddissima, farina e 1 pizzico di sale per la pastella
sale qb

Procedimento
:
Per prima cosa lasciate in ammollo i chicchi di mais per 1 giorno: in questo modo velocizzerete la cottura che altrimenti durerebbe 2/3 ore!

Sciacquateli e metteteli a bollire in abbondante acqua (se volete salata, io non ho aggiunto nulla per lasciarne intatto il sapore) per almeno un’ora/1 ora e mezza.

Scolateli e infilzateli con degli stuzzicadenti, di modo da formare tanti bastoncini con i chicchi.
Passateli nella pastella, che dovrà essere abbastanza liquida, e friggeteli in abbondante olio caldo fin quando non dorano.

Lasciateli scolare su carta assorbente, sfilate gli stuzzicadenti e servite ben caldi! 🙂 accompagnandoli con salsa di pomodoro, peperone e peperoncino piccante.

Il punto del sapere:
La procedura attraverso cui si produce il mote, che letteralmente significa mais bollito, viene chiamata nixtamalizzazione ( dal náhuatl nextli=cenere di calce e tamalli =pasta di mais): è antica di millenni e consiste nel bollire i chicchi in una soluzione di acqua e calce (idrossido di calcio) in precise proporzioni. Dopo la cottura il mais viene lasciato riposare per circa 12 ore, durante le quali i chicchi si spogliano della cuticola e del pericarpo. In seguito, per eliminare l’eccesso di calce, il mais viene sciacquato e lasciato seccare: dopodiché è finalmente pronto per diventare, ad esempio, la cosiddetta masa harina, utilizzata per l’impasto di tortillas e tamales.
Questo particolare processo è stato di grandissimo aiuto alle popolazioni dell’America del Sud, poiché oltre a rendere più digeribili le proteine del mais, aumenta il suo contenuto di vitamina PP  (la niacina, il cui deficit ha portato alla diffusione della pellagra) e rende più disponibile la quantità di calcio in esso contenuta.
Non vi dico quante ricerche ho fatto per capire come diavolo fosse fatto e che tipo di mais fosse stato utilizzato!!!
Innanzitutto, non essendo esperta e rifacendomi a ciò che riportava la confezione (“Ingredienti: mais naturale qualità mote”), pensavo che esso fosse una vera e propria specie di mais, date le grandi dimensioni dei suoi chicchi. Cercando su internet, però, e leggendo articoli in inglese e spagnolo, ho scoperto che il mote è una particolare procedura che si può fare a partire da qualsiasi tipo di mais, non una varietà , e capire quale delle tante avessi acquistato io è stata un’impresa piuttosto ardua!!!
Dopo quasi 2 ore di ricerche e traduzioni, per puro caso sono capitata su un sito sudamericano di economia agraria, dove veniva citato un certo maiz gigante del Cusco, una qualità che cresce soltanto in Perù, e che per questo motivo ha recentemente ottenuto un certificato di denominazione di origine.

Quando ormai pensavo di essere certa di ciò che avevo sotto mano, è sorto un altro atroce dubbio. Tra i vari tipi di mais gigante peruviano ne esiste uno che è bianco, e guardandolo in alcune fotografie sul web ho notato una certa somiglianza con quello da me acquistato.
In genere la lessatura del mais in acqua e calce provoca una perdita di colore dei chicchi, e il mais giallo, ad esempio, diventa molto pallido e tendente al bianco.
Da qui il dilemma: avranno voluto spacciare mais bianco gigante per mais mote???????
In seguito però ho trovato un articolo sulla varietà bianca del Cusco in cui si diceva che una parte di questa qualità viene commercializzata dopo essere stata prima pelata e poi essiccata, venduta in chicchi interi o macinata dai contadini e trasformata in chochoca (ed in effetti la sopa de chochoca viene fatta utilizzando la masa harina, cioè la farina di mote).
Dunque, tirando le somme, il mais da me acquistato sarebbe probabilmente mais mote fatto con mais bianco gigante del Cusco. O’ lieta notizia!!!! 🙂
Un abbraccio!!!!!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. che bello!che buono! che idea!

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  2. Que bueno! Y que bonito! Me gusta muchissimo el mais y tanbien tus fotos!

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  3. muchas gracias queridaaaaaaaaaaa!!!! 😀

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  4. Ah ora cpaisco che voleva dire quando un paio di giorni fa mi hai detto che ti sei data alle fritture :-)))))!!!

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  5. fritto vade rebus… però che belle foto e che bella ricerca 🙂

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  6. Apperò!!bella idea.

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  7. che geniale che sei,e anche che lavoro da certosino infilare a spiedino quel mais!!!!!!!!!!!!!!!!!SEMPRE BRAVISSIMA

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  8. Caspita che belle!!!!!!!! Le tue foto sono sempre bellissime 😛

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  9. ma grazieeeeeeeeeeeeeeeeee :mrgreen:

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  10. ma dove li trovi tutti questi ingredienti così particolari e tutte queste idee fantastiche?? 🙂
    tanti tanti complimenti!!!! 😉

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  11. fritto vieni a me! così sì che conquisti gli onnivori…

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  12. sì!!! 😆 poi magari la pianto con i fritti… qui iniziano a protestare per i chili di troppo… xD

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  13. ma che meraviglia!!!!!!!!!!!!!!!! originalissima questa tua ricetta, come tutte le altre del resto! : ) che dire, ci sai sempre stupire cara Miki!!!!!

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  14. Questi devo proprio farli!!! Devono essere una bontà! 😀

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  15. Che bello quando dietro ad un piatto c’è tanta passione! E si vede lontano un miglio che ne hai da vendere!Brava!

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  16. grazie mille 😀
    diciamo che per quel poco che so fare cerco di mettercela tutta!

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  17. che ricetta curiosa!!! ma dove si trova questo mais?

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  18. io l’ho preso al solito asian market!

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  19. molto originale questo stuzzichino, brava!…va a finire che frequenti più di me gli asian market! 😉

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  20. beh quest’Asian Market di Torino deve farti una statua, ma la tua genialità non ha fine….
    La ricerca che hai fatto per arrivare alla conclusione della natura del mais, del procedimento e della tradizione culinaria che ci sta dietro sono una testimonianza chiara di quanto la tua curiosità e la tua intelligenza siano acute e di come ti stia a cuore questa comunità.
    Complimenti Miki, e poi c’è chi dice che i ventenni non hanno entusiasmo ed interessi.

    Grazie e continua così, mi raccomando

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  21. grazie mille Amexis! 😀
    a volte mi sento un po’ una “scassa-pelotas” per le ricerche che vi propongo… però mi piace scoprire cose nuove, e penso sempre che potrebbero fare piacere anche a voi, che ormai siete la mia seconda famiglia! 🙂
    un abbraccio!!!

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  22. Questo deve essere una delizia di sicuro, il problema è reperire questo mais 🙁 Non scassi le pelotas, non si finisce mai d’imparare 🙂

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  23. @chicca: puoi farlo anche con il mais normale! basta che usi degli stuzzicadenti più piccoli 🙂 sarà soltanto più dolce rispetto a questo…

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  24. Non preoccuparti continua a “scassare” così….. sei bravissimaaaaa

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  25. ahahha grazie Rossella! 😀

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  26. Ciao, ieri ho comprato per pura curiosita’ in un market in Giambellino (Milano) che vende prodotti “esteri”, un chilo di questo mais mote, solo perche’ mi piaceva.
    Le tue informazioni sono le prime che ho trovato sul web che danno una ricetta per utilizzarlo, deve essere squisita, la provero’ sicuramente e se ne hai altre, fammelo sapere.
    Hai mai provato la ricetta originaria, che prevede la semplice bollitura ?

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  27. hahaha, NON CI CREDO! anch’io ho comprato tre giorni fa un chilo al supermarket tra via Giambellino e via Tolstoj (forse è un altro?), e oggi ho cercato… e trovato!
    Grazie, sembra una ricettona.

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  28. Bene e grazie per tutte le informazioni sul maiz cusco.Lo proverò e farò ricerche ed esperimenti per italianizzarlo con altre ricette.Ottime foto Ladylu

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