Barozz-iri


Un paio d’anni fa sono stata a Modena e ho assaggiato questa torta… da un po’ mi frullava in testa  l’idea di veganizzarla e mi sembra proprio che manchi su Veganblog! E comunque ricordate che è sperimentale… si accettano consigli per migliorarla!

Ingredienti:
120 g di margarina o burro di soia* (magari autoprodotto!)
50 g di fecola di patate
150 g di cacao dolcificato (io ho usato un preparato per cioccolata calda dell’equo solidale, che contiene anche amido di mais)
125 g di zucchero di canna
due cucchiaini di caffè
latte di soia (circa 120 g) Soyatoo
scaglie di cioccolato fondente (per guarnire)

Procedimento:
Preriscaldare il forno a 180°. Sciogliere la margarina, io l’ho messa in microonde impostato su defrost per 4 minuti. In una terrina mescolare fecola, cacao, zucchero e i due cucchiaini di caffè. Aggiungere la margarina fusa e il latte di soia poco alla volta, mescolando bene tutto, magari con una frusta elettrica. Si ottiene un composto molto denso che va rovesciato su una tortiera, foderata di carta forno. La tortiera che ho usato io sarà circa 20-21 cm, forse una un po’ più piccola sarebbe meglio, perché così è un po’ bassina (o aumentate le dosi in proporzione), infatti non c’è lievito nell’impasto e la torta non crescerà. Si inforna per 20-30 minuti, magari negli ultimi dieci abbassate la temperatura a 170° per non bruciarla in superficie.
Impressioni:

Come primo esperimento sono soddisfatta, il caffè si sente e, anche se in superficie è un po’ “caramellata” e rimane molto sbriciolabile, il gusto è godibbbile. La proverò anche con un miscuglio di soyatoo e crema pasticcera veg, solo che stasera son rimasta senza latte di soia per fare la crema, managg!  Inoltre mi pare (correggetemi se sbaglio) che potrebbe andar bene per i celiaci, non c’è farina!!! L’unica cosa è controllare che la fecola non contenga glutine (alcune ce l’hanno) e che non ve ne sia neanche nel cacao/preparato per cioccolata.
Notare!
L’originale è addirittura un marchio depositato! L’avrebbe inventata la pasticceria Gollini di Vignola, a Modena, che ne custodisce la ricetta segretissima. Ovviamente non ce ne faremmo nulla della loro ricetta burrouovosa, quindi che tengano pure il segreto sepolto! Il nome torta “Barozzi” è in onore di uno dei più grandi architetti di Vignola del 1500, Jacopo Barozzi detto il Vignola. Io, molto modestamente (buahah), l’ho chiamata Barozz-iri in mio onore! Se la provate con qualche variazione che la possa migliorare fatemi sapere: sono alla ricerca della Barozzi perfetta!
* Siccome ne avevo solo 100 g i rimanenti li ho sostituiti con olio di semi di girasole… magari viene bene anche sostituendo completamente la margarina con l’olio, però non saprei se le dosi si equivalgono… anche qui chi ne sa di più ci illumini!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Mai assaggiata, essì che ho 2 sorelle che vivono a Modena. OK, questa è da provare 😀

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  2. mammamia! a quest’ora la voglia di dolci è tanta, e questa torta ha un aspetto golosissimo…una fetta please! 🙂

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  3. Iri sei un geniooooo…togliamo Barozz e lasciamo TORTA IRI …ho tutto e ho anche i bambini che arrivano a merenda ,quindi la faccio …grazieeee e smekketeeeeeeeeeeeeee

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  4. direi che con questo capolavoro possiamo depositare anche la tua ricetta e il nome Barrozz-Iri!
    purtroppo posso solo immaginarne il sapore…

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  5. Grazie a tutte! =)
    Meglio che aggiunga che prima di estrarla dalla tortiera e scartala è meglio aspettare che si raffreddi per bene…sennò vi si disintegra! E comunque si usa anche, appunto, sbriciolarla e farla piovere sopra a una crema… magari una bella crema alla vaniglia… AHHHH!
    Grazie ancora, troppo buone!

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  6. immagino risulti molto friabile!! niente farina, poca fecola…non ho assolutamtne ieda di come sia l’originale ma questa la proverò!! 😀

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  7. Si Sarosky diciamo che sono rimasta un po’ troppo fedele a una versione crudele che ho trovato sul web…ho aggiunto solo il latte di soia al posto delle uova… la prossima volta metterò più fecola e anche più latte di soia. Cmq anche l’originale è una torta friabilissima e umida: pensa che dicono si debba cuocere nella stagnola proprio per mantenerla più umida possibile… a me l’idea di metterla dentro la stagnola non ispirava molto, magari mi ingegnerò su come “avvolgrla”!

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  8. Wow, adoro le torte al cioccolato. Senza lievito poi ancora meglio.

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  9. Che spettacolo…è golosissima! 🙂

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  10. buonissima…suggerisco di usare il cioccolato in tavoletta e scioglierlo a bagnomaria con la margarina….solo che mi piacerebbe trovare una variante…vorrei fare a meno di mettere tutta quella margarina..qualcuno ha un idea?

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  11. ma che è oggiiiii….che gola con tutte ste ricette golosissime!!! una torta così friabile e cioccolatosa è…. IRIsistibile! 😀

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  12. @Tati: sì anche a me piace che sia senza lievito: ultimamente lo sentivo troppo nei dolci…forse sono io che ne metto troppo, ma le torte mi si alzano sempre poco 🙁
    @Luu: grazie! 🙂
    @Anna: condivido il tuo pensiero, secondo me viene bene (anzi meglio) col cioccolato fuso a bagnomaria, ma ho seguito la ricetta che ho trovato e visto che avevo proprio la cioccolata da finire che non uso praticamente mai ho fatto così. Anche la margarina non è una cosa che uso molto, infatti preferisco dolci che non la richiedano: pure quella era lì ed andava tolta di mezzo. Secondo me sta tutto nel trovare le giuste dosi di latte di soia e olio (di semi o d’oliva)perché questa torta è proprio adattissima alla veganizzazione vista la consistenza che deve avere…nel senso che a me le torte vegan (che non han margarina) riescono quasi sempre umidose.
    @Ambrosia: A-ah Irisistibile sei peggio di me… ;P

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  13. Che delizia!!! Quanto mi piacciono questi tipi di torta! 😛 La mia dedlgattina cerca di afferrare le immagini sullo schermo del computer… anche a me piacerebbe!!! Bacio!

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  14. ooops… intendevo “gattina” … è che continua a zampettare sulla tastiera!!!

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  15. sembra molto molto buona, di quelle torte umidine che ci piacciono tanto! grazie per la ricetta e per la botta di cultura! si imparano sempre cose nuove qua!

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  16. Ma questa torta è un atentato alla gola. Secondo me è
    perfetta, niente da cambiare. 😀

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  17. Io sono di Vignola (MO) e questa torta è proprio originaria della mia città! La pasticceria che la produce da anni e anni, conserva segreta la sua ricetta…ma io sapendo esattamente com’è, proverò a fare la tua versione e ti saprò dire! Certo, farla uguale è impossibile, ma essendo veg, sarà comunque migliore! 🙂

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  18. Ciao Giorgia! Che bello così posso ricevere critiche e consigli da un esperta di barozzi! Let me know! 🙂

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  19. spettacolare!!!!che buonaaaaaaaaa!!!Barozz-iri-doc!

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  20. mamma mia 😀 per me che sono pazza di cioccolato è il top! Bava alla bocca 🙂 complimenti

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  21. I segretucci della Torta Barozzi sono 2 : usare il caffè fatto bollire in un pentolino,libero,senza filtri ed unire anche i suoi fondi alla torta, e unire le arachidi nell’impasto 🙂 … Lo so che non andrebbe svelato,ma cribbio,quando una cosa è buona deve essere divulgata 🙂

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  22. mmmh grazie Archeologa dei trucchetti, in effetti non ci avevo pensato però usando anche il caffè bollito+fondi sicuramente dà di più… e le arachidi? deve venire una bomba di bontà fatta così! sissì domani si faaaaaaaaa!!!

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  23. buona! l’ho fatta ieri ma dato che ho usato tutto cacao amaro è risultata decisamente amara anche a fine cottura, allora l’ho servita con una salsa di panna fatta con 1 conf. di panna di soya da cucina, 2 cucchiaini da caffe colmi di malto di riso, vaniglia (grattata dall’interno del baccello con un coltellino, non uso vanillina!). la salsa è tratta dal libro “cucina etica dolce” e l’abbinamento è ottimo!!!

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  24. Ciao Supermarty! Sono contenta di aver contagiato anche te! Sì, infatti anch’io l’ho rifatta col cacao amaro solamente e viene troppo amara… decisamente meglio usare del cacao dolce! La salsa alla vaniglia dev’essere perfetta!!! 🙂 ciao!

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