Quiche mais, porri e patate


Ecco una torta salata che ho sperimentato varie volte, sempre molto apprezzata dagli amici onnivori che pensano ci sia dentro latte o chissà quale formaggio…in realtà niente di tutto questo!!

Ingredienti per la pasta brisè al mais:
200 gr. di farina 00
125 gr. farina di mais fioretto
2 cucchiai di germe di grano
50 gr. olio evo
115 gr. di acqua fredda
1 pizzico di sale

Ingredienti per il ripieno:
5 porri
3 patate medie
olio evo
semi di girasole
semi di nigella
pangrattato
sale e pepe

Procedimento:
Per prima cosa preparare la pasta brisè lavorando velocemente le farine, il germe di grano, l’olio, l’acqua, mezzo cucchiaino di sale fino a ottenere una palla liscia e omogenea. Stendere l’impasto e rivestire una teglia da crostate rotonda di circa 25 cm. di diametro. Nel frattempo far bollire le patate nel modo preferito, tagliare a rondelle i porri e farli stufare con tre cucchiai di olio, sale e pepe. Al termine di queste cotture sia le patate che i porri non devono risultare troppo acquosi. Mescolare i porri con le patate schiacciate con una forchetta, aggiustare di sale e pepe e far raffreddare un po’. Spolverare l’impasto già steso nella teglia con un cucchiaio di pangrattato e versare il ripieno livellandolo bene. Spolverare sopra  un altro cucchiaio di pangrattato, semi di girasole e semi di nigella. Infine spennellare il tutto con un goccio d’olio. Cuocere per 30/40 minuti in forno a 180°.

Considerazioni:
In questi giorni sono stata molto presa da studio e lavoro, tanto che sono riuscita a malapena a leggere qualcuna delle vostre bellissime ricette. Ma non mi sono fatta sfuggire una notizia che mi ha sconvolto! Qualche giorno fa il Corriere di Arezzo titolava così “Quasi 25mila bestie passate in un anno dal mattatoio” un articolo sul successo del fatturato 2010 del Mattatoio Comunale di Cortona!!! 20.000 suini (dico 20.000!!!!!!!), 2.450 bovini, 1.350 tra ovini e caprini, addirittura 500 struzzi!!!! Non vi racconto i particolari, ma facendo semplicemente due conti, si parla in pratica di circa 80 animali al giorno che vengono uccisi, cioè 1 ogni sei minuti se l’orario lavorativo è di otto ore.  E tenete conto che Cortona è solo un piccolo centro della Valdichiana!!! E’ una roba raccapricciante, soprattutto perché tutto questo viene pubblicizzato in maniera positiva, senza accorgersi che le maxi cotolette tanto reclamizzate non faranno altro che incentivare ancora di più  questo massacro! Ragazzi…c’è ancora tanto da fare, rimbocchiamoci le maniche!!! Sono convinta che Veganblog possa rappresentare un incisivo strumento di diffusione! Per aspera ad astra!!!!! 😉

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Che foto spettacolare *__* …con tanto di sfondo al ciclamimo rosso :mrgreen: mi piace troppo come pianta 😛 infatti ce ne ho un paio a casa 😛 😛 😛

    Ottima la quiche *__* desolante l’articolo 🙁

    Se solo penso a tutto il male che si provoca inutilmente, a tutti i danni all’ambiente che si potrebbero evitare, a tutte le bocche innocenti che patiscono la fame a causa della produzione e consumo di carne, sto malissimo anche io 😥

    Ma noi qui siamo una realtà! 😛 E la nostra continua crescita (in termini di nuovi chef) ne è la prova evidente 😉

    Complimenti Ilaria 😛 …buon studio e buon lavoro 😉

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  2. colore meraviglioso mi immagino che bontà!

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  3. bellissima! davvero originale! una domanda: cos’è la nigella?

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  4. Oggi sono incappata in questa frase attribuita a Buddha: “Tutti gli esseri tremano di fronte alla violenza. Tutti temono la morte. Tutti amano la vita”.
    La torta è perfetta.

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  5. Buona la ricetta e bella la foto, complimenti!
    Mi viene la tristezza quando sento che ci sono persone che si complimentano per il fatturato di un mattatoio, ma se questo avesse le pareti di vetro e la gente vedesse con i propri occhi quello che viene fatto all’interno forse molti cambierebbero tipo di alimentazione, smettendo di considerare gli animali solo come pezzi di carne da mangiare. Speriamo in un futuro migliore.
    Ciao a tutti.

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  6. Ma che meraviglia!!! Anche la foto mi piace molto, rende bene l’idea della bontà di questa quiche! Proverò a farla e ad offrirla agli onnivori!!! 😉

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  7. Bellissima ricetta, davvero gustosa e invitante, la fotografia è splendida!!!! Il nostro lavoro inizia proprio qui si VB, dimostriamo quotidianamente che si può stare a tavola con gusto senza alimenti di origine animale, tutto gusto e la salute. E’ un piccolo passo, ma è un’inizio!!!!

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  8. Complimenti per la ricetta e per la foto, bellissime entrambe!!! bravissima!!

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  9. Veramente bella la foto…e invitante la quiche!!
    Anch’io come Ambro ti chiedo cosa sia la nigella…

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  10. Bellissima! Proverò a farla per i miei genitori!!!! 🙂
    Raccapricciante l’articolo 🙁 ..a volte su fb vedevo dei filmati orribili, ora non riesco nemmeno a cliccare sul tasto play 🙁 solo immaginare come vengono uccisi quei poveri animali mi fa troppo male 🙁 🙁 🙁

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  11. Hai ragione Epy… Si deve fare molto affinchè questi poveri animali non finiscono nei macelli e nelle pance anche di qualche povero bambino incosapevole della morte e barbarie su queste povere bestioline!!
    Nel frattempo ti posso dire che questa quiche è favolosa… La proverò sicuramente, mi salvo la ricetta, mi piace moltissimo!!! 🙂

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  12. che bella torta! sicuramente anche buonissima, la proverò anche perchè il porro è una verdura che non ho mai usato ma mi attira molto e cercavo appunto fonti di ispirazione 😉 Merçi!
    E che dire dei numeri…c’è solo da rabbrividire…

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  13. slurp! com’è invitante questa quiche! 🙂 🙂

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  14. Buonissima ricetta. A quanto riguarda l’articolo sono
    d’accordo con Nello. Purtroppo è cosi.

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  15. Grazie a tutti! Sono contenta che vi sia piaciuta la quiche e anche la foto grazie al mio adorato gelsomino rosso fuoco (regalo di Fabio) che è con noi da due anni e che ha resistito anche ai 40 gradi della scorsa estate!! E’ il mio orgoglio (dopo Bettina e Tortellino s’intende!!! 🙂 )
    Per quanto riguarda i semi di Nigella, come raccontavo in un altro post, li ho comprati ad un mercatino di Natale nello scorso Dicembre. Ne avevo sentito parlare e, incuriosita, appena li ho visti ne ho fatto incetta almeno fino al prossimo mercatino di Natale… Per darvi qualche informazione più precisa su questa pianta,ho fatto una piccola ricerca sul web…ed ecco qua qualche informazione DOC sui magici semi orientali…

    Il Profeta dell’Islam ci ha tramandato, nei suoi detti, che “esiste al mondo un rimedio per ciascuna malattia” e che “il grano nero cura tutte le malattie, eccetto la morte”. Molto conosciuta ed apprezzata per le sue virtu’ in Medio Oriente ed India, la Nigella sativa, non ha avuto in Occidente la stessa sorte ed e’ stata trascurata sino ad alcuni anni fa, quando l’interesse per la medicina naturale ha sollecitato studi e ricerche sulle cosiddette “piante ed erbe terapeutiche”.

    La Nigella sativa, o grano nero (habbe sauda, come viene chiamata nei paesi arabi) era conosciuta ed apprezzata gia’ dagli antichi egizi: il fatto di aver ritrovato nella tomba del faraone Tutankhamon delle anfore colme di olio di grano nero e’ illuminante sul valore che tale olio rivestiva presso gli egizi. Sappiamo per certo che esso era usato come medicamento nell’antica Grecia, per la cura di disturbi intestinali e dell’apparato genitale.

    In epoca medievale, le proprieta’ del grano nero e dell’olio da esso prodotto, furono studiate e catalogate dai famosi ricercatori arabo-islamici, particolarmente dal grande scienziato al-Biruni e dal famoso fisiologo Avicenna (Ibn Sina) che, nel suo “Canone della Medicina”, sostiene che I semi del grano nero hanno la proprieta’ di stimolare l’energia corporea ed hanno la funzione di ricostituente naturale. Fedeli al detto del Profeta che consigliava di “usare sempre I semi del grano nero poiche’ essi curano tutte le malattie, tranne la morte”, essi sono stati usati per secoli, e con successo, dalla medicina naturale tradizionale per curare disturbi e malattie vere e proprie, quali l’asma, le bronchiti, I reumatismi, I processi infiammatori e per stimolare il sistema immunitario. Il suo olio e’ sempre stato usato per trattare, con successo, dermatiti, scottature ed eczemi. La grande versatilita’ della pianta nel trattamento di tante e diverse sintomatologie gli ha procurato, presso I popoli arabi, l’appellativo di “habbatul barakah”, e cioe’ “semi benedetti”.

    Ma cosa pensa la moderna ricerca scientifica dei semi del grano nero? Gli studi fatti dai ricercatori americani confermano il valore della pianta, attribuendo ad essa il potere di “regolatore del sistema immunitario”: poiche’ noi tutti sappiamo che un buon sistema immunitario e’ alla base della prevenzione della stragrande maggioranza delle malattie, ne consegue che I semi del grano nero sono utili per contrastare temibili malattie degenerative, quali il cancro. Ricerche condotte dal Cancer Immuno-Biology Laboratory della Carolina del Sud (USA), hanno evidenziato l’importante ruolo svolto dall’olio di grano nero nella produzione e nella stimolazione delle cellule immunitarie e nella generazione dell’interferone. Secondo l’immunologo tedesco Peter Schleicher, le virtu’ dell’olio della Nigella sativa sono fornite dagli acidi grassi essenziali, come quello linoleico (stabilizzatore della membrana cellulare), gammalinolenico e prostaglandina, utili alla produzione di anticorpi per contrastare allergie e focolai infiammatori.

    La nota dottoressa televisiva Antje Kùhnemannn e’ rimasta affascinata dalle informazioni sulla riscoperta di questo olio. Ha riferito che in Cina e in India l’olio di Nigella sativa viene usato come un “antibiotico naturale“ e che durante un congresso internazionale sul cancro a Nuova Delhi si è parlato dell’effetto anti tumorale di tale medicamento naturale.

    Indicazioni trad.: acne, allergia, angina, mancanza di appetito, asma, asma bronchiale, aumento dei globuli rossi, rinforza le autodifese, bronchite cronica, candida albicans, colesterolo (regolatore), colibacillosi, colica intestinale, infiammazione del colon, difficolta’ di concentrazione, crampi intestinali, crosta lattea, debolezza immunitaria, svogliatezza, depressione (disturbi ormonali), dermatosi, dermatosi squamosa, diabete, diarrea (cronica), foruncoli, gastrite, infezioni, infiammazioni, influenza, disordine intestinale, indolenza intestinale, infiammazioni intestinali, spasmi intestinali, ulcere intestinali, infiammazione dei nodi linfatici, menopausa, crampi mestruali, nevralgie, disturbi ormonali, ossiuri, osteoporosi, orticaria, malattie della pelle, cicatrici, psoriasi, radicali liberi, raffreddore da fieno, iperacidità gastrica, ulcere gastriche, tosse, erpete …

    USO GASTRONOMICO DEI SEMI DI GRANO NERO
    I piccoli semi neri della Nigella sativa, dal gusto leggermente amarognolo e pepato, sono da sempre usati, nella cucina mediorientale, come spezia: essi trovano posto nelle ricette di dolci tipici e di biscotti tradizionali, nella cui composizione non manca mai un pizzico dei preziosi semi. Spesso, essi vengono usati anche per insaporire e ricoprire particolari tipi di pane, o come decorazione nelle insalate. L’olio di grano nero, usato negli Stati Uniti come integratore dietetico, puo’ essere tranquillamente consumato anche sul pane. L’olio ed I semi sono entrambi molto usati nella medicina erboristica, uniti con altri elementi, quali aceto di mele ed erbe medicinali, per contrastare malattie e disturbi, anche a livello dermatologico.

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  16. Ciao! Grazie per questa fantastica ricetta!!!
    L’ho provata questa sera….nel ripieno ho aggiunto la ricotta Concita e sopra ho messo semi di sesamo, lino e papavero….
    Davvero buonissima e poi il mais della pasta si sposa divinamente con i porri!!!!
    Se vuoi la puoi vedere qui:
    http://www.facebook.com/LeTortediLulu

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