Cous cous della pace


Ecco…direte voi…l’ennesima ricetta di cous cous… Ebbene sì, in realtà è una delle tante versioni possibili, ma, in questi giorni, l’ho proprio fatta con il cuore…

Ingredienti:
200 gr. cous cous semintegrale
500 gr. patate
3/4 carciofi
500 gr. ceci cotti
due manciate in olive nere snocciolate
100/200 gr. acqua
1 tazzina di succo di limone
1 bustina zafferano
1 cipolla
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di harissa (crema piccante araba al peperoncino)
olio evo
sale

Procedimento:
Ho acceso il forno a 200°. Ho pelato e tagliato a cubi le patate. Ho pulito i carciofi e li ho tagliati a fettine. In una pentola di coccio ho messo tre cucchiai di olio e prima ho sciolto l’harissa e poi aggiunto la cipolla tagliata a velo e l’aglio tritato, quindi fatto appassire a fuoco bassissimo con la retina spargifiamma. Quando il tutto è risultato ben tenero, ho aggiunto patate e carciofi, lasciandoli insaporire 10 minuti, e poi i ceci caldi, lo zafferano sciolto in un bicchiere di acqua calda, il succo di limone, le olive nere e il sale. Ho coperto la pentola di coccio con del foglio di alluminio e infornato il tutto lasciando cuocere per circa 30 minuti. Nel frattempo ho preparato il cous cous : l’ho messo in una ciotola e unto i chicchi con un filo di olio. Poi l’ho coperto con pari volume di acqua bollente salata e lasciato riposare chiuso con un coperchio. Alla fine della mezz’ora, ho sfornato le verdure e ho composto il piatto con il cous cous.

Considerazioni:
Non so perchè, non chiedetemelo, ma ho sempre sentito una strana attrazione, una curiosità e un amore viscerale per l’arte, la cultura, l’archeologia e il fascino dei paesi arabi e medio-orientali. Lo sanno bene parenti e amici che, ad ogni mia iniziativa di viaggio, si levano in un coro di .. “ma non puoi andare per una volta in un posto un po’ più tranquillo??” … Sarà perchè quei territori sono stati la culla dello sviluppo della nostra specie sapiens, della nascita dell’agricoltura nella mezza luna fertile, degli albori della scrittura, sta di fatto che mi sento molto legata a quei luoghi. Il mio amore per i paesi arabi, se possibile, si è moltiplicato nel corso delle mie visite, grazie alle persone che ho incontrato, al loro calore, alla loro voglia di confrontarsi e di parlare, alla loro semplicità nell’offrirti il loro cibo un po’ polveroso di sabbia… Gente comune delle città, nomadi del deserto, tutti accomunati da una grande tolleranza e curiosità nei confronti dell’ospite straniero… Per questo, in giorni di notizie così angoscianti dalla Tunisia e dall’Egitto, ho preparato questo cous cous (che certo non ha niente a che fare con il loro!) banale, ma fatto con tutto il cuore! Un cous cous della pace, di quella pace che forse permetterebbe veramente a noi occidentali di riscoprire la semplicità della vita e delle relazioni e conoscere tutta la ricchezza di quelle meravigliose popolazioni… Vi lascio con un paio di foto fatte nel mio ultimo viaggio nel deserto siriano, immagini a cui sono molto affezionata perchè porto con me il ricordo di queste persone meravigliose…

Un mercato nomade nel deserto

Gli amici del Baghdad Cafè, in pieno deserto sulla via per Baghdad.

Sostieni anche tu la libera informazione!

Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.

Per conoscere meglio VEGANOK, scarica qui il nostro rapporto di impatto Etico.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. é terribile quello che sta succedendo…splendide foto… è davvero bello ,e toccante, trasmettere l’altra faccia del conflitto,la faccia delle persone innocenti che ci sono.Cous cous ennesimamente gradito

    Reply
  2. anche tu soffri di mal d’africa…io, dopo 3 transahariane, vorrei trasferirmi a fare la nomade nel deserto….cieli stellati da paura…thé alla menta…libertà…
    il tuo cous cous è originale e lo proverò prima possibile! 🙂

    Reply
  3. Mi trovi pienamente d’accordo col tuo meraviglioso pensiero…
    Dovremmo metterci tutti nella condizione di vedere nell'”Altro” una possibilità e non un nemico…
    Ottimo cous cous! 🙂

    Reply
  4. Ilaria questo cous cous me lo sono appena segnato per bene, perchè lo voglio preparare al più presto 😛 Mi piace troppo come lo hai cucinato 😛

    Che belle le foto 😛 Per uno come me, che non è mai stato fuori dall’Italia o_O vedere altri usi e costumi attraverso i vostri occhi mi fa sempre tantissimo piacere 😛

    Ed inoltre mi piace tantissimo anche la tua espressione 😛 Complimenti per tutto 😉

    Reply
  5. le ricette di cous cous non sono mai abbastanza!bellissime le foto,condivido in pieno i tuoi pensieri e penso che devono essere posti bellissimi,spero di visitarli anche io un giorno!!

    Reply
  6. Il mio sogno è fare un viaggio in Giordania, Siria, Palestina… ma difficilmente troverò il coraggio di andare così lontano da casa…
    Il mio corso procede bene. Ho anche incontrato due ragazzi vegani a cui ho parlato di questo sito 🙂
    Ho iniziato a fare qualche esperimento, ma soprattutto ho iniziato a mangiare il riso integrale che prima non usavo mai! Mi si è aperto un mondo!
    Sabato abbiamo fatto la mattonella di riso con uvetta: era davvero deliziosa!
    Sono stata anche al negozio: vendono proprio di tutto! E che etichette dettagliate!
    Anche a me farebbe piacere andare a mangiare la pizza da UPM, cmq il sabato a pranzo, finché dura il corso, sono là e contavo di andare anche alla cena di primavera.
    Ciao!

    Reply
  7. Condivido in pieno il tuo pensiero, certo che in Siria sono messi anche peggio visto che gli hanno tolto pure internet, ormai è con questo mezzo che la gente si unisce per creare delle rivolte… Comunque sia, il tuo cous cous scalda il cuore! 🙂

    Reply
  8. Condivido il tuo pensiero. La diversità, l'”altro” sono una ricchezza, u punto di forza, ed è solo atraverso il pensiero “altro”, la cultura “altra” che si comunica e si va avanti verso il giusto cambiamento, verso il progresso. Se fossimo tutti uguali saremmo ancora all’età della pietra.
    Al Baghdad cafè in Siria ci sono stata. Un posto incantevole come tutta la Siria traboccante di cultura!
    Questo cous cous è il giusto omaggio! 🙂

    Reply
  9. @Alessandra : grazie! E’ proprio alle persone innocenti e meno in grado di capire quello che succede che stavo pensando… Un abbraccio!
    @Luu : carissima, mal d’Africa e mal d’Asia…. Grazie!!! 😀
    @Katy : già… e senza l’Altro, come potremmo avere la percezione di chi siamo noi ?? Un bacio! 🙂
    @Nello : grazie Nello!! Sai, per confrontarsi con gli altri non è necessario andare tanto lontano…Basta scendere per strada nelle nostre città, prendere un autobus, guardarsi intorno nella nostra vita di tutti i giorni… Tempo fa una coppia di cari amici che hanno una società di formazione e sviluppo risorse umane, mi ha regalato una maglietta con stampata una frase bellissima : “Le persone sono il più bello spettacolo del mondo…e non si paga neanche il biglietto!!” 😀
    @Gaia : grazie!! Allora … buon prossimo viaggio!! 😀
    @Esse : ma brava!!! Sono proprio contenta che tu abbia deciso di fare questa esperienza!! E vedrai come ti sentirai meglio fisicamente!! Il riso integrale, per esempio, è un vero toccasana!! Appena ho finito con questa sessione di esami all’università (l’ultimo è venerdì) ed esco da questa reclusione studio/lavoro ti scrivo e ci mettiamo d’accordo per vedersi a mangiare qualcosa da UPM!! Un abbraccio!!
    @Pippi : Grazie!!! Poi mi dici se ti è piaciuto! 😀
    @Mignao : non so se queste rivolte siano giuste o sbagliate, ho qualche idea ma non è certo questa la sede per una discussione politica o per affrontare temi come il neocolonialismo… Il mio pensiero va a chi è più debole e si trova sempre in balia degli eventi … 🙂 Come stai oggi? Notizie per il volo??
    @Elettra : grazie Elena!! Sei sempre così carina!!! 😀
    @ Titti : sapevo che eri stata anche lì!!! Ricordi i due gestori del Cafè??… Che nostalgia…abbiamo giocato a backgammon e bevuto thè alla menta… Un abbraccio e buone ferie!!! 😀

    Reply
  10. patate + carciofi + ceci… assolutamente da provare! 🙂
    grazie!

    Reply
  11. Le persone sono il più bello spettacolo del mondo…e non si paga neanche il biglietto!! Aggiungerei che alcuni spettacoli avrei pagato io per non vederli…è chiaro che l’autore di questa frase non ha avuto l’onore/onere di incontrare alcuni miei parenti :mrgreen:

    La ricetta è ottima, ma quel che amo maggiormente sono le considerazioni, grazie per averle condivise:) pur sperando che la pace raggiunga ogni angolo del nostro pianeta, la parte a cui ti riferisci accompagna spesso i miei pensieri, per cui spero…Shalom Inshallah

    Reply
  12. @ Katy, il tuo post mi ha ricordato “Con gli occhi del nemico” libro di David Grossman, uomo che amo…mi piace molto la tua opinione che il nemico possa essere una possibilità,la condivido e vado oltre convinta che un nemico possa essere anche solo un nemico, ma questo non ci deve, certo, impedire di rispettarlo, se pur formalmente, e che se noi riuscissimo a guardarci con i suoi occhi, sarebbe per noi una grande opportunità di miglioramento… abbiamo dei limiti.

    di vedere nell’”Altro” una possibilità e non un nemico…

    Reply
  13. Grazie Akentos per le tue parole!! E mi hai incuriosito molto con David Grossman che non conosco, ma rimedierò al più presto!!! E…aleik salam a te…

    Reply
  14. David Grossman,scrittore israeliano, è un grande romanziere, ma io amo sopratutto i suoi scritti sulla questiose israelo-palestinese. Quando lo leggerai fammi sapere cosa ne pensi, mi farebbe piacere 🙂

    Reply
  15. Anch’io condivido la tua passione per quei luoghi..ognuno di noi in cuor suo ha un legame con l’Africa, proprio perchè, come hai scritto tu, ci ha dato i natali. 🙂
    La ricetta è buonissima, la proverò sicuramente!

    Reply
  16. Meravigliosa ricettina. E bei foto. 🙂

    Reply
  17. Mangiare è un atto sacro e un atto sacro non può essere che ispirato alla pace, brava!

    Reply

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Vai alla barra degli strumenti