Mopur burgher e spinaci indiani


E’ tutto il pomeriggio che sono sulle foto del viaggio per il reportage che, a mia sorpresa, avete reclamato così in tanti. Il problema è che abbiamo fatto migliaia di foto e selezionarle non è affatto semplice.
Prima la ricetta: ho acquistato un mesetto e mezzo fa tutta una serie di tagli di mopur, tanto per assaggiare le varie proposte: spezzatino, salsicce, arrosto, filetto, macinato e anche, ovviamente, gli hamburger.
Come sapete il mopur va sempre cotto con liquidi, nel senso che direttamente sulla piastra è meglio non farlo. Così, avendo degli spinaci bio lessati, li ho cucinati tipo quelli che si mangiano nei ristoranti indiani, veganizzando il tutto, e devo dire che il paciocco ci è piaciuto assai.

Ingredienti:
2 hamburger di mopur
10 cubotti surgelati di spinaci bio lessati in poca acqua salata che conservo per la cottura
1 scalogno grosso
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai d’olio evo
1/2 confezione di panna di soya bio Provamel (così sapete circa quanto poteva essere)
2 cucchiai generosi di lievito alimentare in scaglie
pepe nero q.b.

Procedimento:
Soffriggo lo scalogno tagliato sottilmente o tritato (se preferite) con lo spicchio d’aglio diviso a metà nell’olio evo.
Aggiungo gli spinaci strizzati grossolanamente e faccio insaporire. Ricordo che erano già salati al punto giusto dalla lessatura. Dopo 6/7 minuti che rosolano ben bene, e dato che incominciano ad asciugarsi un po’, aggiungo la panna, mescolo per bene e adagio gli hamburger sul fondo della padella tra gli spinaci. Faccio cuocere girando gli hamburger un paio di volte per lato irrorando con l’acqua di cottura degli spinaci quando tende ad asciugare. Bisogna tenere bello cremoso il tutto. Un minuto prima di spegnere aggiungo una macinata di pepe nero, il lievito e manteco. Buoni veramente.

Il punto:
Come dicevo prima, la selezione non è stata per niente facile e non posso fare un unico reportage perchè è stato un viaggio molto lungo e di cose ne abbiamo viste parecchie. Sapete perchè? Perchè il nostro mezzo di trasporto ci ha avvantaggiato non poco e ci ha permesso di coprire lunghissimi tratti che in auto sarebbero impensabili in soli 15 giorni, consentendoci però una vista mozzafiato…..eccolo!


Un Cessna Caravan da 12 posti + i due piloti…solo che noi eravamo solo in 4 (pilota compreso) per i primi 8 giorni e poi in 3 per i restanti 8 🙂
Il proprietario è un nostro caro amico e lo doveva portare dalla Namibia africana (avete capito bene!) ad Ushuaia in Argentina “il mondo alla fine del mondo”, dove avrebbe caricato due giorni dopo il nostro rientro in Italia i suoi clienti per un viaggio a ritroso fino ai Caraibi.
Non parto dall’inizio, ossia da Quito capitale dell’Ecuador dove è iniziato il nostro viaggio, ma dal posto che mi ha colpito di più e a cui ho accennato nella mia ricetta di ieri (cecina rosa): l’altipiano della “Puna” con il suo salar (deserto di sale) e la corona di vulcani che superano i 5000 mt. che lo circondano, molti dei quali ancora attivi, nel nord dell’Argentina. Atterrati a Salta siamo stati recuperati da un italiano, Fabrizio, che da una decina d’anni ha aperto un’agenzia (socompa.com.ar) in quella città e che organizza escursioni in jeep in quel paradiso incantato per promuoverlo nel mondo…eh sì ragazzi! quello è un posto che ancora pochi conoscono, è quasi incontaminato….guardare per credere:

si parte e si percorrono decine di km in valli come questa, letteralmente ricoperte di cactus giganti:


per fare l’ingresso in questo canion di rocce rosse levigate dal vento


si attraversa il salar dove spuntano dal nulla verso il cielo vulcani perfetti


si sale di quota, i cactus sono scomparsi da un po’, le valli si vestono d’oro (siamo a circa 4000 mt sopra il livello del mare), le montagne si colorano di rosa e tinte pastello incredibili


il paesaggio è veramente così…. con queste sfumature….surreale…onirico


arriviamo in una delle poche oasi che abbiamo incontrato nel nostro percorso: Antofalla


l’altra è: El Pegnon …vista dall’alto (foto dal paramotore del mio Guì)


dove pranziamo a casa di una signora che si è organizzata per accogliere i turisti portati da Fabrizio


conosciamo anche l’animale domestico di casa….una giovane vigogna molto curiosa ma stupenda


ci rituffiamo nel sogno


e, ai piedi di una montagna rosa, un branco di lama pacifico ci osserva con curiosità


bucolico…o esagero????!!!!!


avete mai visto una sabbia rosa come questa??? mi faceva impazzire con quel giallo che spuntava dappertutto…quei ciuffi erano durissimi…pungevano se li toccavi…non come i cactus chiaro, ma a vederli sembrano soffici, in realtà sono durissimi


vigogne sul salar


laghi incontaminati


fenicotteri rosa


vulcani addormentati


coperte di lava che ricoprono il salar


dune bianchissime di sabbia


sopra le quali volare …il mio Guì si era portato il paramotore e si è fatto qualche indimenticabile voletto 🙂


imponenti cattedrali di roccia rossa


che il vento ha finemente levigato e ricamato…


rocce stratificate di mille colori


valli misteriose ed incantante che fanno capolino tra le rocce


passaggi segreti dentro le montagne, dove si incontrano bambini di figli dei fiori che giocano a nascondino


come si fa a non sentirsi sopraffatti da cotanta natura…da cotanta bellezza??????!!!!!!!!!

E’ doveroso precisarvi che queste foto le ho scattate i primi due giorni passati nella puna, dormendo in rifugi con camerate uomo-donna separate (per fortuna che c’eravamo solo noi così non mi sono dovuta separare dal mio Guì 😉 , mangiando in casa degli abitanti dei piccoli villaggi che abbiamo attraversato.
Manca il terzo giorno, quello in cui abbiamo visitato la valle delle montagne di pietra pomice…un labirinto di 50 km quadrati di montagne di questo minerale, scavate dal vento …sembrano tanti crem caramel…le foto le ha fatte Guì e se dovevo aspettare lui stavamo freschi!!!!!!
Nelle prossime ricette posterò quelle e le foto di altre meraviglie: le cascate di Iguazu, il ghiacciaio che si getta nel lago Perito Moreno, le rovine degli Inca, le linee di Natzca…e, ovviamente, le foto dei piatti vegani che ci siamo pappati 🙂

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. O_O stu-pen-doooooo, si’ la Natura è travolgente!!!!
    bravissima per la ricetta e mille volte grazie per i paesaggi pazzeschi che aprono la porta su quello che è il vero mistero della vita, a cui si pensa sempre di meno, addormentati dal mondo che ci siamo costruiti e in cui ci sentiamo padroni e non ospiti….bacissimi carissima, straordinario!!!!

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  2. wow che meraviglia di reportage!! la curiosità mi uccide: come avete fatto a nutrirvi in verisone veg?

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  3. WOOOOWWW! Non ci sono parole, sono foto splendide! Complimenti e beati voi!
    Ah, già.. la ricetta! 🙂 Non ho mai assaggiato il mopur ma mi ispira mooooolto!

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  4. Meraviglioso tutto quanto! che foto stupende!

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  5. @ Nicole: in Ecuador dove siamo andati sapevano della nostra dieta vegana e si sono organizzati, alla grande direi. Là come anche in Perù e Bolivia coltivano decine di tipi di quinoa e l’abbiamo mangiata in tanti modi….posterò le foto…in Perù cucinano tantissimi vegetali e il piatto che mi ha fatto impazzire letteralmente è il tacu tacu, riso cucinato con legumi molto saporito e sormontato da un trionfo di verdure saltate nel wok con la soia che è divino. In Cile ma soprattutto in Argentina abbiamo dovuto ripiegare su pizza e pasta….è per questo che siamo ingrassati 2/3 kg…con tutti qui carboidrati!!!!!!!
    Comunque si sopravvive….e ho mangiato sempre molto bene.

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  6. Fa-vo-lo-so questo viaggio !!!
    Aspetto con ansia le altre foto…

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  7. veramente tutto da mozzare il fiato…..grazie infinite per questo viaggio incantato…

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  8. mamma mia.. o_o non conosco affatto questi posti purtroppo.. le tue foto sembrano magiche e così perfetta da sembrare ritoccate.. è pazzesco cosa ha il potere di fare la natura.. gran bel viaggio..beata te!!! 🙂

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  9. Bellissima ricetta!!! viaggio e foto da urlo…. meno male che esistono posti e fortunatamente molti, in cui la natura vince!!! bellissimo ti lascia senza parole 🙂

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  10. che viaggio bellissimo!ottima anche la ricetta…non conoscevo il mopur! 😀

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  11. grazie per avermi riportato indietro nel tempo..a gennaio sono stata in Perù e in Bolivia e queste foto mi hanno ricondotta dritta dritta nel Salar de Uyuni….fantastico!!! beati voi, quanto tempo siete stati? mi sembra di capire che avete girato un sacco……

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  12. …non ho parole!! :))
    Grazie e ancora grazie !!

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  13. @ tutti: grazie x i commenti esaaaaagerati al reportage! Siete fantastici e stimolanti x il prossimo lavoro di selezione fotografica.
    @ katy: noi lo troviamo gustoso… Gli hamburger erano belli teneri e succosi… Comunque bisogna seguire i suggerimenti che ti danno i venditori sulla cottura.
    @ rumorfree: il salar di uyuni non l’abbiamo visitato….torneremo per quello……ma quello di atacama si e molto bene…siamo stati 16 giorni, ma non ci e’ bastato assolutamente… In Perù ci siamo fermati a ciclayo, fatto scalo a Pisco e fermati a Cusco….bellissima quest’ultima città!!!! Questo e’ stato un viaggio “ispettivo” per farci un’idea degli scenari e tornare con molta più calma per gli approfondimenti 😉

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  14. Scusa se non commento la ricetta eh 😉 ma quello che hai mostrato con le tue foto è incredibile.Grazie.

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  15. bellissime foto…emozionano.. ^__^

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  16. Il paradiso esiste *__*

    Grazie di cuore per avermi fatto vedere queste foto e condiviso con noi il tuo viaggio 😛 mi hai rallegrato parecchio in questa giornata tremenda 🙁 fatta di vento pioggia e umidità 😥

    …la giovane vigogna in primo piano è tenerissima ^_^

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  17. Buono il paciocco spinacioso, ma eccezionali le foto! Che viaggio! Sono invidiosissima!

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  18. che meraviglia di posti,da tenere assolutamente in considerazione per il prossimo viaggio..e foto stupende,grandi 😀
    (ottima anche la ricettina..ma perchè il mopur non si può cuocere direttamente?Io mi sa che l’ho sempre fatto tipo saltato in padella,sbaglio?)

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  19. @Sare’: lo puoi cuocere in padella ma non senza un po’ d’olio…l’azienda che lo produce suggerisce caldamente questa cosa. Anche le ricette che propongono x la cottura sono sempre intingolate. Semplicemente il prodotto viene gustato al meglio in quel modo….nessuno ti vieta di cucinarli sulla piastra pero’! Fai tu…magari provali entrambi e decide quello che più ti piace. Addirittura consigliano di cucinare il piatto (es. spezzatino) la sera prima x il giorno dopo o a pranzo x la cena.

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