Torta-bandiera della pace

Una torta per festeggiare un anno di blog … e il rientro dalle ferie!

Un po’ in ritardo – era il 9 luglio scorso… Non sono riuscita a pubblicarla prima di partire… Beh, adatta a un blog-compleanno cancerino: pigro… ma molto dolce… Come dono c’è un aggiornamento alla mia prima ricetta: gli spaghetti alle vongole felici, che ancora oggi mi chiedo: ma come t’è venuta in mente???

L’idea della torta-bandiera della pace mi è venuta discorrendo con Titti… ma prima la ricetta! Come la bandiera della pace è un collage di spunti fra varie buonissime torte lette nel blog. Mi dispiace, ma non ricordo bene dove ho preso cosa, è tutto un gran guazzabuglio… ed è già tanto che riesco ancora ad averne un’idea, per cui mi affretto ad appuntarla qui di seguito. (Delle ferie vi racconto in fondo al post).

Ingredienti:

Base
Mezzo pacchetto biscotti secchi veg
3-4 cucchiai di yofu
3-4 cucchiai di sciroppo di datteri (o malto o sciroppo d’agave)
fiocchi di cereali q.b.

Crema
4 cucchiai di farina di riso
un mezzo barattolo di liquido delle mie ciliege alla finestra (sostituibile con una tazza di succo di frutta o semplicemente acqua con malto o altro dolcificante preferito)
qualche listerella di agar-agar
olio di girasole per ungere il pentolino

Decorazione
Frutta (ciliege alla finestra, susine, albicocche, pesche noce)
buccia di cetriolo (una striscia)

Procedimento:

In una ciotola rompere i vegbiscotti, aggiungere lo yofu e lo sciroppo di datteri e lavorare il composto fino a che è ben amalgamato aiutandovi con i fiocchi di cereali per arrivare a una consistenza stabile. Io ho steso la pappotta su una teglia rettangolare (circa  20 cm x 10 cm), piccolina perché noi siamo due e non particolarmente golosi. Ho poggiato su un foglio di carta forno per poterlo estrarre senza problemi.

Preparare la crema ungendo un pentolino di olio di girasole e tostando quattro cucchiai di farina di riso. Aggiungere il liquido delle ciliege alla finestra (dovevo smaltirle, erano aperte da un po’), circa mezzo barattolo, oppure stessa quantità di succo di frutta o acqua dolcificata con malto o altro. E poi qualche listerella di agar-agar. Girare bene 5 minuti  e pronta.

Posizionare la crema sulla base (ho fatto tutto subito senza lasciare la base in frigo per un po’ come potrebbe essere consigliabile). E poi decorare con pezzetti di frutta disposti secondo il colore.

I colori della bandiera della pace sono: blu, azzurro, lilla, verde, giallo, arancione, rosso. Con la frutta che avevo in casa ho dovuto fondere blu-azzurro-lilla in un’unica striscia rappresentata dalle bluastre ciliege alla finestra. Per il verde ho avuto l’idea balzana di sbucciare un cetriolo e usare una striscia, almeno per la fase fotografica (poi l’ho tolto!). Per il giallo le susine. Per l’arancione l’albicocca. Per il rosso la pescanoce.

Se qualche pasticcere esperto raccoglie questo spunto troverà senz’altro un tipo di frutta per ogni colore da rappresentare! Per il blu mirtilli. Per l’azzurro forse è un po’ difficile… se fosse primavera si potrebbero usare i fiori di borragine… Per il verde andrebbero bene i fichi con la buccia (il kiwi non lo uso perché è ecologicamente scorretto, si coltiva massicciamente nel nostro paese ma a spese della falda idrica… è una pianta idrovora!). Per le altre tonalità è più facile.

Ho inserito la teglietta in una busta di plastica alimentare e ho messo in frigo la sera. Al mattino dopo ho fatto colazione con questa tortina che ho apprezzato oltre che per la discreta riuscita anche per essere un genere di torta a freddo che non va in forno!

Qui si vede la stratigrafia della torta. Non è certo un granché come rifinitura, è solo per farvi vedere le colorazioni, che sono uscite spontaneamente con lo smaltimento degli avanzi.

Due parole sulle bandiere

Riprendo qui un discorso avviato con Titti nell’Independence cake. Io sono allergica alle bandiere, ma non alle bandiere in sé come simbolo dell’identità e delle differenze di un popolo, e come tali degne del massimo rispetto. Giustamente, come diceva Titti, andrebbero tenute tutte insieme con un fiocco, tutte diverse ma tutte da rispettare e riconoscere, così come le differenze fra i popoli che arricchiscono la cultura umana nel suo insieme.

Però le bandiere degli stati moderni purtroppo sono in grandissima parte retaggio di migliaia di anni di guerre: sono i vessilli con cui gli eserciti si riconoscevano in battaglia (e quindi un segno di identità contro e non per) tramutati in bandiere dalle democrazie di oggi… E se le guardiamo sono un po’ bruttarelle e miserelle, alcune addirittura monocromatiche. Possono rispecchiare il carattere variegato di un popolo?

Ogni popolo è bello che abbia la sua bandiera in cui riconoscersi, ma ci si può davvero riconoscere in questo genere di relitti anacronistici? Secondo me no, almeno io no. L’Italia potrebbe scegliere come bandiera un’opera d’arte, per esempio la Venere di Botticelli. Allora sì che il genio del popolo italiano sarebbe ben rappresentato, e in modo pacifico. Oppure potrebbero commissionarla a Nello!

Per il momento l’unica bandiera innovativa rispetto a questo background sanguinario secondo me è quella della pace… L’arcobaleno rappresenta l’unione armoniosa di tutte le più diverse tendenze e caratteri di ogni popolo. Se qualcuno ne fa traffico ideologico ben venga: la pace non ha mai fatto male a nessuno!

Ed ecco il pucciamento ideale della torta-bandiera della pace.

Il cuor-cappuccino ispirato al vegcappuccino geniale di Francesca – Oriental Angel e Flavia! Una mattina come al solito l’ho fatto e portato al tavolo… vado per bere e stento a credere ai miei occhi: si è formato un cuoricino tutto da solo (non sono il tipo che queste decorazioni se le va a cercare!). E’ un segno che voglio condividere con tutti voi, grazie a cui la mia tavola è sempre più ogni giorno un’esperienza di pace e di godimento!

Soundtrack della ricetta:

 http://www.youtube.com/watch?v=XLgYAHHkPFs&feature=related

Imagine di John Lennon…

Fra questa ricetta e le nostre ferie a Capracotta c’è naturalmente un trait-d’union: la bandiera della pace! che Stefano stendeva nella villa comunale, per segnalare la sua postazione ai bimbi che volevano partecipare alla sua attività di animazione ecozoica!

Del lungo soggiorno, poche parole e molte immagini:

– il videoclip con una carrellata di tutto il soggiorno: qui.

– il videoclip con la mia cucina del mese (in collaborazione con tanti amici): qui.

Ci ho messo un po’ a rientrare nel blog per varie incombenze arretrate, ma anche perché fino a ieri non avevo ancora potuto copiarmi le foto sul pc. Ora pian piano rispondo ai commenti arretrati e vado un po’ a curiosare nel meraviglioso mondo di Veganblog!