Pasta alla salicornia

Ingredienti: per due persone

200 g di pasta con farina di fave

1/2 barattolo di salicornia in salamoia o tre/quattro manciate di quella fresca lessata

cippollotti, aglio, peperoncini freschi e olio per il soffritto

4 cucchiai di panna di soja

Procedimento:

Preparare il soffritto con olio, aglio, cippollotti, peperoncino, io lo chiamo “il soffritto della domenica” perché é bello ricco e non mi tengo indietro di niente:

Nel frattempo proseguo con la cottura della pasta come al solito, oggi ho usato un tipo di pasta che si trova al Naturasì, formato “Pizzichi” di “La Terra e il Cielo”, contiene il 70% di farina di grano duro e il 30% di farina di fave, é bella saporita e necessita di un sugo dal sapore deciso.

Quando il soffritto é pronto aggiungo la panna di soja e la salicornia:

Quando la pasta é cotta la scolo lasciandole un po’ della sua acqua (insomma non la sbatto tanto nello scolapasta) e la salto nella padella con il sugo per amalgamare bene il tutto, condisco con pepe e lievito in scaglie. Non ho messo sale in nessun passaggio perché la salicornia é già salata di suo.

Il nome esatto di questa pianta é Salicornia europaea, cresce spontanea lungo le spiagge, é molto simile all’asparago selvatico ed ha un pronunciato sapore di “mare”, é abbastanza salata, se la si compra fresca basta cuocerla in acqua bollente per 2/3 minuti e sarà già perfetta così. In mancanza questa pasta si può fare con l’alga “spaghetti di mare” che si trova in vendita sotto sale: basterà allora sciacquarla bene sotto l’acqua e tagliarla a pezzi.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Che bella pasta, curiosa…

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  2. Che buona mi ispira veramente tanto, mi documento su questa pianta che mi incuriosisce molto. Vedo con piacere che hai abbondato col peperoncino 🙂

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  3. Buona indagherà su questa nuova pianta!

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  4. E’ vero è curiosa… Non conoscon la salicorna… Controllerò anch’io

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  5. Grazie, sono curioso per i nuovi sapori. Sai il periodo in cui si può trovare in spiaggia ?

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  6. betty carbuncle 21 Febbraio 2010, 16:27

    …o con qualsiasi altra alga sottomano….fantastica!

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  7. Anch’io sono curiosa di nuovi sapori, e anche le alghe mi piacciono molto, infatti questa viene paragonata molto alle alghe. Su Wikipedia francese ho trovato questo:

    Il s’agit de plantes annuelles, basses, charnues, qui croissent sur des sols riches en sel marin (chlorure de sodium). Elles sont constituées de rameaux cylindriques qui semblent articulés et sont terminés par un épi fertile. Les feuilles sont réduites à des gaines opposées deux à deux.

    Trattasi di piante annuali, basse, carnose, che crescono su suoli ricchi in sale marino (cloruro di sodio). Esse sono costituite da rami cilindrici che sembrano articolati e terminano con una spiga fertile. Le foglie si limitano a delle guaine disposte in maniera opposta a due a due.

    L’une d’elles, Salicornia europaea L. est présente dans les zones tempérées de tous les continents. Haute d’environ 20 cm, elle est répandue en France sur toutes les côtes maritimes et en Lorraine dans les marais salés (Dieuze, Morhange…). Ses pousses tendres sont comestibles. Confites dans du vinaigre, elles sont consommées comme hors d’œuvre ou dans les salades. On peut aussi les préparer comme des haricots verts.

    Una di esse, la salicornia europaea L. é presente nelle zone temperate di tutti i continenti. Alta circa 20 cm é diffusa in Francia su tutte le coste marittime e in Lorena nelle paludi salate (Dieuze, Morhange…). I suoi germogli teneri sono commestibili. In conserva nell’aceto sono consumate come antipasto o in insalata. Si possono anche preparare come le tegoline.

    On s’en sert encore aujourd’hui pour produire de la soude végétale, qui était autrefois utilisée pour la fabrication du savon et qui entre encore aujourd’hui dans la composition du savon d’Alep. La soude servant à la production de verre, provenait de la combustion de la salicorne. Aussi, au 14e siècle, on raconte que les verriers déplaçaient leurs ateliers en fonction des zones de pousse de cette plante herbacée si étroitement liée à leur métier.

    Ci si serve di essa ancora oggi per produrre la soda vegetale, che era una volta utilizzata per la fabbricazione del sapone e che entra ancor oggi nella composizione del sapone di Aleppo. La soda che serve per la produzione del vetro, derivava dalla combustione della salicorna. Quindi nel 14° secolo si racconta che i vetrai spostavano i loro laboratori in funzione delle zone di crescita di questa pianta erbacea strettamente legata al loro lavoro.

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  8. Per Sebastiano: sull’etichetta del barattolo in foto c’é scritto che é raccolta sui litorali da maggio ad agosto! 😳

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  9. Mille grazie ! Mi farò un giro in primavera alla ricerca di questo asparago marino. Voglio assolutamente provarla.

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  10. Non sapevo che la salicornia fosse commestibile. Ma gli spaghetti di mare sono gli haricots de mer?

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  11. Si Andrada, credo siano quelli, sai tra italiano e francese ogni tanto mi perdo… scrivo italianizzando parole francesi e sbaglio l’ortografia…

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  12. Sempre vista in spiaggia ma non avevo idea che fosse commestibile, chissà che sapore!!

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  13. Vai omonima: raccoglila e falla lessa! Io ne potrei mangiare a chili! E’ buona anche con le patate lesse! Non vedo l’ora di trovarla fresca al mercato…

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  14. Un’altra cosa che non conoscevo… è bello imparare cose nuove!!

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  15. Eh eh vive la France di Sarko si ma la pasta é… italienne!!! (Come Carla Bruni!!!!) 😯

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  16. che spettacolo!!!

    w la pasta mangiata in qualsiasi modo 😛
    …anche con l’albero di natale marino O__o

    brava pizza!!!
    complimenti per le foto 😛

    ps. quel barattolo di salicornia lo avevo scambiato per un barattolo di funghi O_O

    w la frans
    l peì de la libertè, egalitè e del gioca giuè
    O__o

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  17. che bella qst pasta!!!
    mi ispira un sacco la composizione della pasta!!
    da provare!!

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  18. 😯 uff 🙁 me le dimentico le faccine sgrunt!

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  19. anch’io la vedevo in spiaggia in sardegna, possibile? e mi sono sempre chiesta “chissà se si può mangiare?” eheh sempre a quello penso!

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  20. non vedo l’ora di incontrare questa salicornia!
    e complimenti per il piatto, in particolare il formato e tipo di pasta, che mi incuriosisce molto…
    😉

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  21. Ho letto per la prima volta questo nome “SALICORNIA”, questa mattina sul romanzo “Memo” di Pippo Russo e sono venuta subito al pc per vedere se veramente esistesse questa pianta. Ho scoperto che, non solo esiste, ma è commestibile, è una pianta spontanea e, siccome abito vicino al mare, certamente la troverò. Ho trovato poi questa squisita ricetta che sarà il mio “piatto forte” quest’estate per i miei amici. Grazie.
    Angela

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  22. ma dai c’è la salicornia qui su veganblog! tempo fa volevo postare anche io la mia pasta alla salicornia ma avevo un po’ timore perchè è una pianta protetta in diverse zone d’italia e la raccolta è vientata.. io la compro fresca in un supermercato della mia città natia ma sapevo che nel resto d’italia difficilmente si trovava.. cmq se c’è la tua posto anche la mia allora 😀

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  23. Che bontà!!!!!!!!!!! la foto e la pasta da urlo! qui al mare da noi c’è tanta salicornia, e i ristoratori fanno a gara per andare a raccoglierla!

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  24. ma dai, che cosa curiosa!! io nn l’avevo mai vista invece, quante cose si scoprono!!!! 🙂

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  25. ma che storia sta salicornia…anch’io non sapevo assolutamente cosa fosse e ora non vedo l’ora di provarla…viva la salicornia!!!!! pizza pie ne sai una plus du diable 😉

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