Bis di primi con tris di tè

Ovvero: “mi sono rimasti solo 150 g di pasta???  vabbè, dai, facciamone due formati diversi…”

DSCF7422...salvo poi trovarsi con due piattozzi belli pieni e pensare “come farò a finirli?” [NB io non sono in grado di fare dosi “umane” di cibo, perché ritengo che tutti debbano avere diritto al bis. Quindi, in cucina, mentre scattavo la foto, riposavano molti altri spaghetti, naturalmente non dichiarati nelle dosi. Erano quelli che mi preoccupavano, non quelli in tavola, eh eh]. I soliti misteri della bilancia. E visto che questi due primi sono moooolto diversi tra loro, da bere ho proposto tre diversi tipi di infusione, per sperimentare abbinamenti un po’ diversi. Premetto che pasteggiare con il tè non è un’abitudine occidentale, ma, una volta ogni tanto, è un peccato di gola a cui non so dire di no. Provare per credere… con un tè adatto, ovviamente. Esempi? Il Genmaicha (mio amore indiscusso, ma al momento l’ho terminato – con gli spaghettini di riso è ‘na bomba), il Lapsang Souchong, l’Earl Grey Smoke.

Foglie di carciofo alla zucca con uvetta al brandy

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Ingredienti per 2 persone:

– 120 g  “foglie di carciofo” o altro formato di pasta (dai, 150 g sono troppi, sommati anche al resto…)

-100 g zucca a dadini

-1 cucchiaio colmo di uvetta messa a bagno in poco brandy

-1 stecca di cannella

-1 piccolo scalogno

-olio evo

-semi di sesamo e papavero

Procedimento

Lessare la pasta, soffriggere lo scalogno affettato con la zucca e la cannella, aggiungere una tazzina di acqua per ammorbidire la zucca, a fine cottura aggiungere l’uvetta e i semini. Condire la pasta con la salsa.

Spaghettini al finocchio e zenzero con alga nori

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Ingredienti sempre per 2:

-120 g spaghettini di riso

-1 finocchio a dadini

-6/7 cm zenzero fresco a dadini

-1 cucchiaio capperi

-1/2 foglio alga nori

-olio evo, shoyu

Procedimento:

Soffriggere zenzero e finocchio con pochissimo olio a fiamma alta per renderli croccanti, aggiungere i capperi, lessare gli spaghettini, scolarli e ripassarli in padella col soffritto aggiungendo shoyu a volontà. Servirli avvolgendoli in una striscia di alga, chiudendoli con un pezzetto di finocchio.

L’accompagnamento

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Una bella teiera in ghisa (mantiene il calore più a lungo) con acqua bollente, tre tazze (e anche la fogliolina porta-bustina!) a testa e i filtri con:

-tisana alla salvia bio

-tè bianco

-lapsang souchong

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. ma questa è arte! io mi butto sulle foglie di carciofo (formato mai visto) che’ con gli spaghetti di riso e le bacchette potrei litigarci fino al digiuno! ma quindi nella teiera hai mischiato i tre aromi delle tre bustine o separatamente nelle tazze?
    che pasto rilassante e d’effetto!

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  2. ok, sono da te per le 21:15.
    slurpissimo.

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  3. Che bellooooo!!!! 2 piatti fantastici e stilosissimi, e foto d’atmosfera. brava brava brava

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  4. Che bella foto! Rende il tutto ancora più goloso 🙂
    Ciaoo

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  5. Complimentissimi! Sia per la fantasia che per la foto!

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  6. bellissima ricetta!una domanda quanto li fai lessare gli spaghettini di riso,mi spiego di solito quando l’acqua bolle si spegne si mettono gli spaghetti tre minuti poi si saltano in una padella con altri ingredienti,ultimamente ne ho acquistati due pacchi di marche diverse e anche fatti stare un po’ più a lungo rimangono molto duri(quelli che compravo prima non li trovo più)grazie e complimenti ancora

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  7. Grazie a tutti! 😀
    @Mapi: no, no, nella teiera c’era solo l’acqua calda, le bustine erano per l’infusione singola…
    @Nico: ti aspetto, dopo la dritta del dentista, poi… 😉
    @ale63: hmmm, il tempo di cottura… di solito io assaggio sempre tutto perchè non vado d’accordo con gli orologi, però direi che in due-tre minuti, fai anche quattro, sono cotti.

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  8. che bei piatti e che foto invitanti… davvero belle! e il mix di tè è una cosa splendida!! anche a me piacciono molto i tè particolari, sopratutto nei momenti pigri-tristi-freddi e solo da coccole!! 😀

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  9. Che pasto succulento…
    😉

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  10. Che bella foto !! Il cibo asiatico non lo amo, pero’ il loro modo ordinato e raffinato di preparare la tavola si e quella foto è proprio rappresentativa di quello! pS Viva le porzioni libere 🙂

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  11. moooolto belli gli spaghettini di riso e che classe con l’alga nori!

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  12. betti ti piglio in parola, arrivo! ;-P

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  13. Stasera gateau di patate, se quelle maledette si decidono a cuocersi tra poco è anche pronto…

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  14. Betti vengo anche io!!! Direttamente dalla Puglia! 🙂

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  15. Betti che bella la teiera, io sono un amante dei tè, ma son sincera sono ignorantissima in materia, io definisco buono un tè quando riesco a berlo senza dover dolcificarlo…..questi due primi sono ottimi 🙂

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  16. Chicca, se penso che un anno e qualcosa fa bevevo il tè con DUE CUCCHIAINI E MEZZO di zucchero mi vengono i brividi. Non è tanto per diete e mica diete (sono uno scheletrino che non riesce a ingrassare), quanto per l’assuefazione a qualcosa di innaturale. Il sapore di un cibo si può (si deve) percepire senza zucchero e sale, è una questione di “soglia di tolleranza”. Mi diverto molto a fare sfide con me stessa, per testare le mie capacità di adattamento… e vedere che è così facile mi ha reso molto felice. Dicevo sempre ad un mio amico di smetterla col sale (ancora prima di assaggiare ne metteva un po’ “sennò non sa di niente”) che fa stramale, ma niente…

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  17. che robe…… brava che belle anche le fotoooo!

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