Focaccia di patate

Dopo tanti giorni di assenza torno con un’altra ricetta che dedico a Chicca, visto come ha gradito la mia “fugassa”, e come la sta reinterpretando, credo che anche questa soddisferà il palato suo e dei suoi uomini.

Ingredienti:
200 g di farina 00
500 g di farina manitoba (potete anche usare tutta farina 00 ed allungare i tempi di lievitazione)
500 g di patate
25 g di lievito di birra
1 cucchiaio di malto
2 cucchiai di olio
180 ml di acqua
sale

Procedimento:
Sciogliete il lievito e il malto nell’acqua e formate un panetto con i 200 g di farina. Coprite e lasciate lievitare. Nel frattempo lavate le patate e fatele lessare con la buccia altrimenti trattengono troppa acqua. Mettete la restante farina sulla spianatoia. Quando le patate saranno cotte, pelatele e riducetele a purea con un passaverdure. Iniziate ad impastare le patate con la farina, aggiungete l’olio e quando l’impasto sarà amalgamato, aggiungete il panetto lievitato. Lavorate energicamente senza aggiungere acqua, aggiungete il sale (io ne ho messo 2 cucchiaini) e lasciate lievitare almeno un paio d’ore. Prendete 2/3 dell’impasto e mettetelo in una teglia (da 30 cm), formate le classiche fossete con i polpastrelli, irrorate d’olio e a piacere qualche grano di sale grosso, fate ancora riposare 1/2 ora e infornate a 180° per 25-30 minuti.
Con il restante impasto formate dei dischi e friggeteli nell’olio ben caldo… non so ancora decidermi se mi piace di più al forno o fritta…

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. che goduria questa focaccia :sbaaaaav:

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  2. Oddio! cosa darei per una fetta di questa meraviglia! Slurp!

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  3. Vedi che sai proprio prendermi per la gola…………..non ho fatto in tempo a cercarti che tu mi fai un regalo così! Sarò all’altezza di questa goduria che farò sicuramente………SMACK 🙂

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  4. Dunque: io non vada matta per il salato, ma questa focaccia cosa non è??????????? è lì che mi chiama…se mi avvicno ne sento il profumo….ed è cosa triste, perchè mi sento visionaria…

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  5. Robertaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

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  6. Non capirò mai perchè mi metto a guardare su questo sito ogni volta che sto morendo di fame e non c’è niente di pronto.

    Muoio guardando queste delizie!

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  7. Ragazze c’è la prova costume, tra due mesi si va al mare, basta queste torture culinarie a base di carboidrati, almeno fate delle brutte foto, così sembrano meno invitanti, vi prego abbiate pietà!!!!!!!!!!!!!!!

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  8. Focaccia golosa!!! Con le patatozze!!
    @ Chicca..: Ma la Roberta… ti lancia sfide eheheh???
    🙂 e tu manolesta.. che rispondi!!!
    Abbraccio a tutti… cuochi provetti!

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  9. Secondo me, dobbiamo organizzare un raduno veganblog per conoscerci e scambiarci tutte queste meraviglie!!!! Che dici BioContessa??

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  10. Scusami ma come ti viene da dire che con la 00 i tempi di lievitazione sono più lunghi? Le 00 senza ulteriori specificazioni (non manitoba, non per pizza) di comune reperimento sul mercato consumer sono farine deboli o medio-deboli, dunque non supportano lunghi tempi di lievitazione: le migliori dopo 6-8 ore collassano. Il north spring o manitoba è un tipo di grano tenero più forte (cioè più ricco in glutine) e dunque le farine commercializzate come manitoba sono farine più forti, che supportano tempi di lievitazione lunghi (anche perché, essendo più proteiche, richiedono un lungo processo di maturazione; cerca su Internet e troverai cos’è). La forza della farina si misura con il fattore W. Io solitamente uso quantità di lievito infinitesimali (d’estate 1 grammo di lievito di birra fresco o l’equivalente liofilizzato, cioè 0.5 grammi se in granuli e 0.3 se in polvere per 600 millilitri d’acqua e 1 kg di farina), con lievitazioni che vanno dalle 8 alle 24 ore (a seconda del tipo di impasto e dei fattori climatici), e per questo ho bisogno di una farina con W compreso tra 230-250 e 280-300, dunque per esempio la farina 00 Divella consigliata per pizza e focacce (c’è scritto proprio sulla confezione) oppure la Spadoni Pulcinella (00 con aggiunta di glutine) o ancora la Tre mulini o Grandi molini italiani 0 per pizza (sacchetto rosso). Se non le trovo faccio una miscela rinforzando una farina 00 standard da supermercato con una quantità di manitoba che va dal 20 al 50% del peso totale, a seconda della forza della farina di partenza e della manitoba (la più forte da supermercato è la Favola Lo Conte, che è anche la più costosa).
    Con 25 grammi di lievito 700 grammi di farina crescono in 2 ore al massimo (3 ore se fa proprio freddo), dunque si può usare benissimo anche una farina con W basso (circa 130, come quelle consigliate per dolci) ed è proprio inutile aggiungere manitoba, che per l’eccesso proteico renderebbe solo indigberibile il prodotto!

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