Shrikhand vegan

Per questa ricetta mi sono ispirata a quanto trovato nel libro “Alta cucina Vegetariana da tutto il Mondo” di Kurma dasa (The Bhaktivedanta Book Trust International), ho solo usato il yogurt di soia invece di quello di mucca 🙂 il risultato non era riuscito come quello nella fotografia del libro… ma il gusto era veramente buono. Invece delle spezie usate la si può aromatizzare come si vuole, per esempio usando lamponi, more, fragole, ecc… ma se vi piacciono i dolci indiani è assolutamente da provare, oltretutto è molto semplice. Sul libro è spiegato se è un buon yogurt dovrebbe perdere circa il 50% di acqua e non di più. Praticamente da uno yogurt di soya nature (Provamel) da 500 g mi son trovata con 200 g di dehin. La shrikhand viene servita fredda, io l’ho mangiata stamattina a colazione ed era veramente buona… assieme alle Camille veg 🙂 Ora passiamo alla ricetta:  shrikhand-medio.jpg
Ingredienti (per 8-12 persone):
1 l di yogurt di soya nature
1/4 di cucchiaino di zafferano in polvere
1/4 di cucchiaino di cardamomo in polvere
1 cucchiaio di acqua di rose (oppure qualche goccia di essenza di rose … è molto cara, qui in Svizzera pochi ml costano sui Fr 70)
2 cucchiai di pistacchi non tostati, sbollentati e tritati
125 ml di zucchero a velo (o zucchero grezzo passato nel macinacaffé per un minuto)

Procedimento:
La shrikhand si comincia preparare il giorno prima per il tempo che serve per la colatura dello yogurt. Sistemate un telo da formaggio  su un colino e versarvi lo yogurt e annodate gli angoli del telo formando un fagotto e appendetelo in frigorifero con sotto una ciotola per recuperare il liquido (che sarà utile per la cagliatura se preparerete il tofu… io non ho ancora provato ma al più presto lo farò e vi dirò se funziona). Lasciatelo al fresco per 12-16 ore.

Il liquido ricordate di tenerlo se avete l’occasione di preparare il tofu (da usare al posto del limone).

La quantità iniziale di yogurt dovrebbe essere diminuita della metà. Trasferitela in una terrina. Questa parte che resta si chiama dehin oppure formaggio di yogurt. Penso che potreste usarla anche nelle preparazioni salate (salse per l’insalata, al posto della panna acida, o per altri tipi di dolci… ecc). La mia aveva questa consistenza (io ero partita da 500 g di yogurt di soia e mi sono trovata con 200 g di dehin).

Aggiungete  lo zafferano, il cardamomo, l’acqua o l’essenza di rose, i pistacchi e lo zucchero a velo mescolando fino a rendere la shrikhand soffice e cremosa. Servite la shrikhand con fette di mango fresco bio e con puri di farina bianca, cosparsi di zucchero. I puri sono pane fritto preparato di solito con farina integrale, vengono serviti caldi e si possono anche farcire… se farò uno strappo alla regola proverò a prepararli… ma il fritto l’ho abolito da un po’… anche se questi mi ingolosiscono parecchio. 🙂

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Ma che ricetta interessante, scopro ogni giorno nuovi trucchi e procedimenti. Chissà quante cose si potrebbero fare con quel “formaggio di yogurt”!
    Grazie per aver provato le camille!

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  2. Ciao Libera-mente…si è una ricetta veramente interessante e buona….le camille erano veramente buone 😉

    Reply
  3. Gnam gnam!!!!!

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  4. Bella idea, e strepitosa la fotografia!

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  5. Vero, l’accostamento dei colori è una favola! Il blu della ciotola con quel bel rosso caldo è strepitoso!
    🙂

    Reply
  6. grazie per i commenti 🙂
    la prossima volta la rifarò ma con 1L di yogurt…perchè era talmente buona che tutti la volevano ma n’era uscita solamente una piccola ciotola per 5 persone…ehehhe

    a presto..
    marta

    Reply

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