Frittelle di fiori d’acacia e…


Ingredienti:

1 tazzone di fiori d’acacia
1/2 litro di latte vegetale
150 g di farina
300 ml di panna vegetale
100 g di burro vegetale
4 cucchiai di sciroppo d’acero
1 pizzico di sale

Procedimento:
Si fa fondere il burro su fuoco bassissimo. Si mescolano in una ciotola la farina e il sale e la panna Quindi si versa il latte e si mescola fino ad ottenere una pastella fluida e omogenea. Si aggiungono il burro fuso e i fiori d’acacia. Mescolare i fiori alla pastella. Friggere in abbondante olio caldo. Oppure, se non si vuole friggere, si mette in forno a bagnomaria (ma io non ho provato). Si gusta tiepido irrorato di sciroppo d’acacia.

Nota:
Per fare la Marmellata di fiori di acacia e mele, in una pentola d’acciaio inossidabile mettere due mele sbucciate e private del torsolo e tagliate a fettine sottili, con il succo di 2 limoni e 1 litro d’acqua. Far cuocere per 15-20 minuti poi frullare. Unire 1 kg di zucchero e far bollire finchè riduca di circa 1/3. Unire 1 kg di petali di fiori di acacia lavati ed asciugati e continuare a cuocere la marmellata mescolando finchè avrà raggiunto la giusta consistenza. Invasare e sterilizzare per circa 20 minuti. Per fare invece la Torta di fiori d’acacia, monta 300 ml di panna vegetale. Aggiungi 180 g di zucchero e 2 cucchiai di acqua bollente, aggiungi 180 g di farina e 80 g di burro vegetale fuso. Mescola delicatamente e aggiungi i fiori di 10-12 grappoli di robinia. Metti in forno a 180° per 35-40’. Sforma la torta, lasciala intiepidire, rivestila con zucchero a velo.

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Fantastiche le frittelle di fiori d’acacia ne ho sentito parlare ma non sapevo come farle!!!! Ho tante di quelle acacie che fra poco mi entrano anche in casa…grazie Monica cercavo questa ricetta da una vita, oggi vendemmia di agave!!!! Una cosa, ma vanno lavati?

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  2. Vengono molto buone anche coi fiori di sambuco: quando ero piccola mia nonna me le faceva sempre, certo non erano vegan come queste, ma ora penso proprio che potrò veganizzare la vecchia ricetta della nonna! Complimenti e grazie per aver risvegliato dei meravigliosi ricordi dei pomeriggi estivi passati con la donna più saggia che abbia mai conosciuto…scusate il sentimentalismo, ma é proprio vero che sentimenti/ricordi/cibo vanno di pari passo…

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  3. Li ho solo un po’ spruzzati d’acqua e scrollati… temevi di rovinarli con l’acqua…

    Uffa… peccato che alla mamma del mio fidanzato non sono piaciuti… secondo lei sanno troppo di miele…

    ps: stella, beata te che hai tante!!!

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  4. Uff…questo fine settimana non ce l’ho fatta a fare le frittelle ma non è un problema basta che mi decido e raccolgo, e sì di alberi ne ho davvero tanti pensa che i vicini di casa mi hanno consigliato di mettere un alveare 😯

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  5. Anche a me li facevano da piccola e avevamo anche la trazione animale per scotere gli alberi, niente paura era un alano preso in canile a un mese e spacciato per un cucciolo incrocio bassotto di 6 mesi…che si divertiva come un matto a saltare con le 2 zampe davanti sugli alberi e quando lo faceva con le acacie io e mia zia raccoglievamo i fiori e impastellavamo.
    Sono buonissime, lei la pastella la faceva solo con farina, latte e limone grattugiato ma adesso appena trovo un alano che mi scuote delle acacie provo questa ricetta 😉

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  6. Prestami l’alano!!! Io ho un gatto e non fa molto…

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  7. al momento ho una boxerina che mai e poi mai poggerebbe le sue amate zampine su un tronco ( un po’ schizzinosetta la ragazza) ma in caso incontrassi un cane squotitore ti avverto 😀

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  8. IO NON VEDO L’ORA KE ARRIVI LA PRIMAVERA PER PROVARE FINALMENTE LE FRITELLE CON I FIORI DI ACACIA. ME LI HANNO TANTO DECANTATI E SE MI PIACCIONO ME NE FARò DELLE MEGA SCORPACCIATE. VIVIANA

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  9. I fiori d’acacia fritti sono un dolce assolutamente e tipicamente VENETO.
    Qui in veneto i fiori d’acacia fritti si chiamano “fiori de gasìa”, e non si mangiano assolutamente irrorati di sciroppo d’acero… mangiarli così vorrebbe dire rovinarli irrimediabilmente..
    A dire il vero, non si farebbero delle frittelle staccando i fiori dal gambo e unendoli alla pastella… ma, bensì, si prendono i fiori così come si staccano dall’abero (a grappoli), non si lavano assolutamente in quanto il fiore d’acacia è estremamente delicato e lavarlo significherebbe rovinarlo, tenendoli per il gambo si immergono in una pastella fatta con farina, latte, un pizzico di sale, poco zucchero, un bicchiere d’acqua, e un uovo intero, poi si friggono in abbondante olio bollente. stop.
    Niente panna, niente burro fuso, niente sciroppo d’acero…
    Una ricetta semplice che mantiene il fiore intatto esattamente come si è raccolto.
    Fidati, te lo dice una veneta D.O.C. che li mangia e li fa da una vita…
    Laura

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  10. i fiori di acacia io li preparo semplicemente passati in una pastella di acqua frizzante fredda, farina e sale. appena fritti si passano nello zucchero, li mangio da quando avevo 2 anni e per me è una tradizione, baci mika

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  11. Quoto Laura da buon veneto pure io, io li lavo però, non so se perdono gusto ma non penso, basta immergere i grappoli interi in una bacinella, io lo faccio nel lavandino, li risciacqui e li centrifughi… non si rompono e restano belli.
    Io li ho mangiati pure nell’insalata, sgranati…danno una punta di dolce, magari aggiungete delle fragole e succo di limone…

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  12. oggi vado a raccogliere i fiori d’acacia che si trovano nel mio giardino…non vedo l’ora di sperimentare questa nuova ricetta!!GRAZIE X AVERLA MESSA SUL SITO..!! sono sicura che verranno buonissime le fritelle!!

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